Albergo Atene Riccione

 

Sentieri nel Cividalese: Un'Esplorazione tra Natura, Storia e Cultura

Il territorio del cividalese offre una vasta rete di sentieri che si snodano tra colline, boschi e montagne, invitando a scoprire le bellezze naturali e storiche di questa zona del Friuli Venezia Giulia. Tra questi, spiccano il Sentiero Italia CAI, il Walk of Peace e diversi percorsi locali che offrono esperienze escursionistiche per tutti i livelli di preparazione.

Sentiero Italia CAI: Un Viaggio Attraverso la Penisola

Il Club Alpino Italiano (CAI) promuove la conoscenza del Sentiero Italia CAI, un tracciato che attraversa l'intera penisola, unendo tutte le regioni d'Italia in un unico percorso ricco di paesaggi culturali e ambientali. Il CAI intende promuovere nel mondo della Scuola, con l’aiuto degli insegnanti, la conoscenza del Sentiero Italia CAI. Il progetto “Un sentiero per imparare”, steso dalle docenti delle classi quarta e quinta in collaborazione con la Sezione CAI Val Natisone, è finanziato con un contributo a fondo perduto ottenuto tramite bando CAI.

Un'Iniziativa Educativa: "Un Sentiero per Imparare"

Il percorso, finalizzato ad approfondire la conoscenza dell’ambiente montano, dei sentieri e in particolare del SI CAI, prevede un’uscita di due giorni (5 e 6 ottobre 2023) con pernottamento presso il Rifugio Casa Alpina Kugy di Valbruna, escursioni lungo un tratto del SI e sentieri limitrofi, attività didattiche inserite nella progettazione annuale delle classi.

Walk of Peace: Un Percorso nella Storia

Il Walk of Peace è un progetto di cooperazione Interreg Italia-Slovenia che si sviluppa lungo i luoghi che furono teatro della Prima Guerra Mondiale. Durante il percorso faremo un tratto del Sentiero della Pace (Walk of Peace n.

Itinerari Escursionistici nel Cividalese

Di seguito vengono proposti alcuni itinerari escursionistici nel cividalese, con diversi gradi di difficoltà e paesaggi da scoprire:

Leggi anche: Cividale del Friuli: Guida

Sentiero n. 748: Da Castelmonte a Cividale

Dal piazzale del santuario di Castelmonte col sent. 748 si continua sulla strada asfaltata che conduce a Cividale. Dopo circa 400mt. Si svolta a sx in una strada forestale e si raggiunge la chiesetta dei Tre Re. Sempre in discesa si passano i borghi di Fragielis e Stregna. A seguire con tratto asfaltato si raggiunge l’incrocio con il paese di S. Pietro di Chiazzacco. Una recente chiusura su terreno privato, In una vasta proprietà, del sentiero CAI 748 anche al passaggio pedonale, ( intrusione molesta di Moto e MTB ) Impone di raggiungere Centa, unicamente lungo la strada asfaltata fino al trivio Bucuviza , imboccare la vecchia strada comunale “Sentiero AAT” fino al borgo di Centa, dove si incontra il sentiero originale CAI 748 - ( cartelli e segnalazioni in loco).

Sentiero da Cividale del Friuli

DA Cividale del Friuli (quota 132 m) il percorso parte dal Museo della Grande Guerra vicino alla Stazione ferroviera costeggiando e lasciando a sinistra, il parcheggio auto ed alla rotonda prendendo ancora a sinistra. Gira a destra per via Velliscig e raggiunge il Borgo S. Segue la strada di Guspergo in lieve salita fino a prendere sulla sinistra via S. Floreano (quota 151 m). Sempre in lieve salita si lascia sulla destra la chiesa di San Floreano per imboccare sempre sulla destra una stradina secondaria che costeggia un bosco di laitfoglie. Ora all’interno del bosco con pochi tornanti si giunge a ridosso del M.

Sentiero da Scrutto a Monte San Martino

Il sentiero inizia nella parte alta del borgo storico di Scrutto di S. Leonardo dove, in mezzo ai fabbricati, è collocato il primo segnavia CAI (quota 160 m). Si sale per un tratto ripido nel bosco rado fino ad incrociare la strada asfaltata che in breve conduce al paese di Clastra con il suo agriturismo ed un curioso “melo innamorato” (quota 384 m). Si prosegue quindi per strada bianca fino ai prati falciati che permettono una bella visione sulla pianura friulana. Da qui il percorso si svolge per cresta o appena sotto, in gran parte nel bosco di castagni ed altre latifoglie e con brevi radure che fanno intravedere a volte la valle dell’Alberone a Ovest a volte quella del Cosizza ad Est. Si passa dapprima nei pressi dei pochi ruderi rimasti dell’antica chiesa di S. Bartolomeo, successivamente si attraversa una vecchia bressana abbandonata, per poi salire alla restaurata chiesa di S. Lucia (quota 582 m). La sua costruzione risale al XVI secolo in stile gotico, in seguito alterato. In breve, dopo vari saliscendi si giunge all’ormai diroccata chiesa di S. Egidio (quota 634 m). Una lunga traversata fiancheggia i monti Gric e Nad Dolino, dove le frequenti radure verso Nord lasciano intravedere i numerosi paesetti del Comune di Savogna e la sagoma inconfondibile del Matajur. Dopo un ultimo tratto di strada sterrata si giunge al Passo S. Martino dove si incrocia la strada Liessa - Cepletischis (quota 965 m). La piacevole salita per prati e radi boschi ci conduce all’antica e sapientemente restaurata chiesa di S. Martino risalente al XIII secolo e da qui in breve alla panoramica cima del Monte S. Martino che conserva il libro vetta e il timbro (quota 987 m). Un’ultima discesa nel bosco ci conduce alla Bocchetta di Topolò (Kjuc) dove si incontra il sentiero n. 745 Cepletischis-Topolò (quota 810 m).

Vista la lunghezza dell’intero itinerario è consigliabile lasciare una seconda vettura o al Passo S. Clastra - Chiesa di S. Chiesa di S. Lucia - Passo S. Passo S. Martino - Monte S. Monte S.

Sentiero da Dogna al Bivacco CAI Cividale

Sentiero n. Bivio sentiero n. Bivio sentiero n. Lunghezza: 9,4 Km + 3,6 Km (sentiero n. Dall’abitato di Dogna si percorre per 3 km la strada che sale la Val Dogna fino al tornante dopo il ponte sul Rio Mas e la galleria (quota 634 m). Guadagnata l’ opposta sponda, si sale nel bosco fino ai ruderi degli Stavoli di Costa di Goliz (quota 640 m). Si piega a sinistra per salire più faticosamente nella faggeta fino al belvedere sul vallone del rio Sfonderàt. Dopo una breve dorsale, il sentiero si fa molto ripido e oltrepassa l’alpe di Sotgòliz dove trovasi una freccia su un masso indicante “acqua”. In breve si arriva alla radura dove è installato il bivacco CAI Cividale dedicato a Sandro Pittioni e Mauro Stafuzza (q.

Leggi anche: Scopri i Laghi di Monticchio

Via Ferrata Norina al Pizzo Viene

Il sentiero prosegue in quota fra mughi, canaloni, tratti detritici e tratti esposti alla base delle pareti dello Jôf di Goliz. E’ possibile trovare nei canaloni nevai (nel caso servono i ramponi). Si sale una paretina con aiuto di un cavo che porta ad una spalla erbosa (tratto molto esposto) proprio sotto lo spigolo NE del Pizzo Viene (quota 1700 m). Una serie di cavi, alternati con staffe, pioli e cenge erbose ci fanno salire un canale-camino , poi una selletta ed un altro canale-camino. Ora un pendio roccioso-erboso ci porta ad una cengia ed ad un pulpito con antro dove trovasi la cassetta col libro di via. Ampio panorama. Una cengia, un pendio erboso con rocce, un cavo in un tratto esposto, ci porta infine, alla fine della ferrata (quota 2110 m ) presso il Pizzo Viene.

Il panorama assume una maestosa grandezza. Si scende ora camminando su una dorsale erbosa che ci fa raggiungere la Forcella del Viene (q. 2083 m). Il sentiero continua in discesa prima in cenge erbose e poi con un canale dove un breve ed ultimo tratto ferrato (ferrata di Vandùl) ci porta alla Forca di Vandûl (quota 1986 m). Pizzo Viene - bivio sent. Attenzione al guado del torrente Dogna per possibili repentine piene (controllare sempre il meteo del giorno). Dal Bivacco CAI Cividale l’avvicinamento che porta all’attacco della via Ferrata Norina, presenta tratti esposti molto difficili (EE). Ambiente isolato, selvaggio e impressionante, molto appagante per lo splendido panorama e per la varietà dei luoghi attraversati.

Consigli Utili per le Escursioni

L’iscrizione all’escursione è un atto volontario che ognuno deve compiere responsabilmente. Il partecipante deve essere consapevole che l’escursione, pur se guidata da accompagnatori e/o capi-escursione di provata esperienza pratica, presenta le difficoltà illustrate nella presente relazione; pertanto è tenuto a verificare da sé il proprio effettivo grado di preparazione a garanzia della personale incolumità. Il percorso si svolge inizialmente su strada forestale per circa un chilometro per poi proseguire su ampi sentieri boschivi e terminare nuovamente nella parte finale dell’anello su asfalto per circa due chilometri scarsi. Adesso iniziamo dolcemente a scendere su strada forestale, il panorama si apre e possiamo godere del paesaggio collinare che ci circonda per circa due chilometri fino a ritornare alla chiesetta di S.

Leggi anche: Sentieri panoramici sull'Alpe di Luson: un'esperienza unica

TAG: #Escursioni

Più utile per te: