Federica Cocco Straniero: Una Biografia Intellettuale
Elémire Zolla (1926-2002), figura intellettuale di spicco e controversa del secondo Novecento, ha esplorato a fondo i modelli mentali che hanno plasmato le visioni del mondo in Occidente, Oriente e nelle culture indigene.
Fondatore della rivista erudita «Conoscenza religiosa» (1969-1983), accademico di fama internazionale, Zolla ha lasciato un'impronta significativa nel panorama culturale.
Gli scritti polifonici di Elémire Zolla, considerato uno dei massimi conoscitori mondiali delle filosofie di Oriente e Occidente e delle rispettive tradizioni esoteriche, sono raccolti nell’Opera omnia a cura di Grazia Marchianò, autrice della biografia intellettuale dello scrittore Il conoscitore di segreti (2012), che tratteggia un vasto affresco della condizione umana scrutata egualmente nel limite e nell’illimitato.
Titoli pubblicati: I letterati e lo sciamano (2012), Uscite dal mondo (2012), Filosofia perenne e mente naturale (2013), Lo stupore infantile (2014), Il serpente di bronzo. Scritti antesignani di critica sociale (2015), Archetipi. Aure. Verità segrete. Dioniso errante. Tutto ciò che conosciamo ignorandolo (20203), Le meraviglie della natura. Introduzione all’alchimia (20203), Le tre vie. Soluzioni sovrumane in terra indiana (2019), Le potenze dell’anima. Vie alla riforma interiore dal disincanto al risveglio (2020), Dal tamburo mangiai, dal cembalo bevvi... Lo stato mistico e altre questioni di antropologia spirituale (2021), L’umana nostalgia della completezza. L’Androgino e altri testi ritrovati (2022).
In queste stesse edizioni: Le porte regali. Saggio sull’icona di Pavel A. Florenskij, tradotto e curato da Zolla, postfazione di G. Marchianò (2018), L’amante invisibile. L’erotica sciamanica nelle religioni, nella letteratura e nella legittimazione politica, nota al testo di G. Marchianò (20194).
Leggi anche: Diritti e tutele degli stranieri
La linea che Giuseppe Fiori segue nel ricostruire passo per passo la biografia gramsciana consiste nel vederne le radici e le scaturizioni psicologiche e culturali nel massimo della profondità possibile, là dove biografia ed ethnos traggono alimento reciproco.
«Del grande intellettuale sardo non vedevamo che “la testa”, lo storico degli intellettuali, l’analista delle tre “quistioni” del Mezzogiorno d’Italia (il Napoletano, la “quistione siciliana”, la “quistione sarda”), lo studioso originale del capitalismo americano, il teorico dell’“egemonia”, cioè del socialismo innervato di consenso.
Poco sapevamo della sua vita, la famiglia, l’infanzia in Sardegna, i primi studi, il breve processo di formazione, e poi l’integrazione a Torino, il ruolo effettivo nel Congresso di Livorno (1921), i veridici rapporti (dopo l’arresto) con Togliatti, la rottura con i comunisti incarcerati a Turi, l’eterodossia rispetto a Stalin.
Pensai allora che l’operazione di aggiungere “gambe e corpo” alla “testa” - così da avere di Gramsci il ritratto intero - potesse non essere fuori dalla portata del cronista ostinato.» Così Giuseppe Fiori dà avvio al ritratto di Gramsci «a figura intera, con i tuffi del sangue e della carne».
Sant’Antonio è nato in Portogallo, a Lisbona, nel 1195. Una tradizione molto tardiva indica la data del 15 agosto.
Leggi anche: Analisi approfondita del termine "Straniero"
Trascorre i primi anni di formazione sotto la guida dei canonici del Duomo. A circa 15 anni entra nel convento agostiniano S. Vive qui per circa due anni.
E’ nel 1220 che Fernando viene a contatto con i frati minori, religiosi animati da Francesco d’Assisi nella lontana Italia. Infatti le reliquie di cinque missionari francescani torturati e uccisi in Marocco vengono portate a Coimbra, nella chiesa di Santa Croce, proprio dove si trovava Fernando.
L’incontro si rivelerà fondamentale nel percorso di fede del giovane religioso: con grande sorpresa di tutti, nel settembre 1220 decide di lasciare i Canonici agostiniani per entrare a far parte dei seguaci di Francesco d’Assisi.
Giunto in Marocco però Antonio contrae una grave e non ben precisata malattia: è costretto al riposo forzato e non può predicare. Dopo qualche tempo - non guarendo - non gli resta che arrendersi alla volontà di Dio e rimpatriare.
Da qui, dopo una convalescenza di un paio di mesi, si reca ad Assisi: è l’occasione propizia per incontrare Francesco d’Assisi che nella Pentecoste del 1221 aveva convocato tutti i frati.
Leggi anche: Documenti necessari per sposarsi in Italia se sei straniero
Nel settembre 1222 si celebrano a Forlì le ordinazioni sacerdotali. Secondo la leggenda viene meno il predicatore invitato per l’occasione: Antonio - religioso e sacerdote - viene invitato a sostituirlo: è la rivelazione del suo talento come predicatore.
Da quel giorno Antonio viene inviato sulle strade del nord Italia e del sud della Francia per animare con la sua predicazione del Vangelo genti e paesi spesso confusi dai dilaganti movimenti ereticali del tempo.
Sappiamo che nel 1226 Antonio è a Limoges, in Francia; non abbiamo notizie chiare sul tempo del ritorno in Italia. Antonio, per i talenti che dimostra di saper mettere a servizio del Regno di Dio, riceve anche l’incarico di Ministro provinciale (ossia guida delle fraternità francescane) del nord Italia, con molta probabilità nel triennio 1227-1230.
L’incarico comporta la visita di numerosi conventi dell’Italia settentrionale. In questa città Antonio farà un paio di soggiorni ravvicinati relativamente brevi: il primo, fra il 1229 e il 1230; il secondo, fra il 1230 e il 1231, durante il quale muore precocemente.
L’Assidua, prima biografia di sant’Antonio, afferma che scrisse i suoi Sermones per le domeniche durante un suo soggiorno a Padova. Le fatiche della quaresima logorano un fisico già provato.
Dopo Pasqua accetta di ritirarsi con altri confratelli a Camposampiero (paese a pochi chilometri da Padova) presso l’ospitalità del Conte Tiso. Chiede però che gli venga adattato un semplice rifugio sopra un grande albero di noce, dove trascorre le giornate in contemplazione con Dio e in dialogo che le genti umili del borgo di campagna.
Un venerdì - è il 13 giugno 1231 - viene colto da malore. Deposto su un carro trainato da buoi, viene trasportato a Padova, dove lui stesso chiede di poter morire.
TAG: #Straniero