Reggia di Versailles: Informazioni Turistiche
La Reggia di Versailles, Château de Versailles in francese, è un esempio di architettura barocca che un tempo fungeva da residenza reale e da capitale de facto della Francia, ma le sue origini sono molto più umili.
Origini e Storia
Nel 1623, re Luigi XIII costruì un castello per la caccia a Versailles per il proprio piacere. Ispirato dalle battute di caccia della sua giovinezza (e dalla comoda posizione), Luigi XIII decise di costruire un castello per la caccia a Versailles nel 1623. Utilizzò per la prima volta la piccola dimora di campagna nel giugno del 1624. Dal 1631 al 1634 ricostruì la residenza, un castello in mattoni rossi e pietra bianca con un tetto di ardesia che circondava un cortile di marmo.
Solo quando il suo successore, re Luigi XIV, salì al trono, Versailles fu ampliata per diventare un grande palazzo per la monarchia e sede del governo francese per oltre un secolo. Il giovane Re Sole, visto il fermento del popolo e alcuni episodi particolarmente accesi come quello che interessò la fronda parlamentare e di cui fu vittima lo stesso cardinale Mazzarino, nell’ultimo ventennio del XVII secolo decise di trasferire il potere regio fuori dalla città, allontanandosi dal pericolo.
Quando Luigi XIV (Re Sole) salì al potere, si appassionò alla caccia a Versailles proprio come suo padre. Amava così tanto la proprietà che scelse di ampliarla nel 1661. Da allora fino alla sua morte, nel 1715, costruì costantemente nuovi elementi del palazzo, aggiungendo il piazzale, l’“involucro” di Le Vau, i padiglioni dei Segretari di Stato, le ali nord e sud, il Grand Commun e la Cappella Reale. Nel 1682 trasferì a Versailles la corte e il governo francesi, che vi rimasero fino alla Rivoluzione francese del 1789. Versailles rimase la sede del potere politico del regno di Francia dal 1682, quando il Re Sole vi trasferì la propria corte dal Palazzo del Louvre, fino a quando la famiglia reale non fu costretta a fare ritorno nella capitale nell’ottobre del 1789, agli albori della Rivoluzione Francese. Versailles fu dunque la residenza di tre re di Francia che vi risiedettero stabilmente con le loro corti in un arco di tempo compreso tra il 6 maggio 1682 ed il 6 ottobre 1789, con la sola eccezione degli anni della Reggenza del giovane Luigi XV dal 1715 al 1723.
Architetti e Stili Architettonici
Secondo da Vinha, “la prima residenza di caccia di Versailles fu probabilmente ispirata da Luigi XIII stesso e abbiamo solo il nome del costruttore e muratore, Nicolas Huau. Luigi XIV ingaggiò in seguito i più illustri architetti dell'’poca per l’ampliamento della reggia: “L’architetto più famoso è Louis Le Vau, che fu autore della costruzione del castello di Luigi XIV e ha progettato l’involucro intorno al castello di caccia di Luigi XIII”, dice Garnier, “André le Nôtre è l’architetto dei giardini francesi. All’architetto Jules Hardouin-Mansart, succeduto a Le Vau, si devono la Cappella Reale, il Grand Trianon e l’Orangerie”. Durante i regni di Luigi XV e Luigi XVI, gli architetti Robert de Cotte, Ange-Jacques Gabriel e Richard Mique diedero tutti un contributo significativo a Versailles: “Ange-Jacques Gabriel ha dato il suo nome a un’ala del castello, ha costruito il Petit Trianon e l’Opera Reale di Versailles”, osserva Garnier, mentre Mique è responsabile del Teatro della Regina e dell’Amleto della Regina.
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Luigi XIV pensò di sostituire il castello in pietra e mattoni del padre - “gli architetti volevano che distruggesse tutto per ricostruire un palazzo moderno”, dice da Vinha - ma alla fine decise di incorporarlo nel palazzo ampliato come omaggio a Luigi XIII. “Era molto fedele a suo padre e Versailles era un simbolo della sua memoria e della sua salute”, aggiunge da Vinha.
Negli anni Sessanta del 1600, Le Vau progettò un elemento chiamato “involucro”, in cui il vecchio castello di Luigi XIII fu racchiuso su tre lati, dotandolo di una nuova facciata in pietra bianca all’italiana che si affaccia sui giardini e mantenendo la facciata originale che si affaccia sul cortile di marmo. Dopo la morte di Le Vau, Hardouin-Mansart continuò a creare l’involucro, ispirandosi alle ville italiane del Rinascimento per le sue aggiunte del 1680. A metà del 1700, Ange-Jacques Gabriel ristrutturò e ampliò il palazzo in stile neoclassico.
Le Stanze Principali
Il palazzo ha 2.300 stanze, ma alcune sono davvero spettacolari. All’interno del palazzo il percorso di visita è segnalato e obbligato, e si ripercorrono le principali aree del castello. All’interno degli appartamenti reali potrete anche ammirare la Galleria delle Battaglie, voluta da re Luigi Filippo per inaugurare il Museo di Storia della Francia e la Cappella reale, dove ogni giorno, verso le 10.00, la corte assisteva alla messa del Re. Vediamo insieme le sale più importanti e famose:
La Galleria degli Specchi
La Galleria degli Specchi - la Galerie des Glaces - è la sala più famosa della Reggia: con i suoi 73 metri di lunghezza e 10 di larghezza, le numerose finestre e le centinaia di specchi che la decoravano, l’ambiente lascia il visitatore senza fiato soprattutto per l’affaccio sui giardini. La Sala degli Specchi, ad esempio, è una lunga galleria ornata che si affaccia sui giardini. Fu costruita da Hardouin-Mansart per sostituire una terrazza che collegava gli appartamenti del Re e della Regina e che esponeva chiunque viaggiasse tra i due spazi al clima imprevedibile della Francia. La sala, rivestita di marmo, presenta 17 finestre ad arco di fronte a 357 specchi, che riflettono maestosamente la luce naturale e la vista lussureggiante.
“Alla fine degli anni ‘70 del 1600, Luigi XIV era considerato il sovrano più potente d’Europa e voleva dimostrarlo”, spiega da Vinha, “per questo decise che il soffitto della Sala degli Specchi doveva rappresentare direttamente le imprese più celebri che compì dopo aver deciso di governare da solo nel 1661, in seguito alla morte del cardinale Mazzarino. È la gloria del re dipinta sul soffitto”. E alla fine della Prima Guerra Mondiale, il Trattato di Versailles fu firmato in questa sala. La grande Galleria esprime nella sua ricchezza il successo politico, economico ed artistico della Francia.
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La Camera da Letto della Regina
Per Garnier, “la camera da letto della regina è probabilmente la stanza più emblematica del Palazzo di Versailles. Le sue tappezzerie a fiori, i legni finemente cesellati, le dorature e le porte segrete ne fanno una stanza simbolica del prestigio e della raffinatezza del XVIII secolo”. La disposizione degli appartamenti privati della regina era originariamente identica a quella degli appartamenti del re, ciascuno con sette stanze, ma i soffitti della regina erano dipinti con figure mitologiche femminili, mentre quelli del re raffiguravano uomini.
Appartamento del Re
Questa prestigiosa suite composta da sette saloni aveva funzione di rappresentanza, vale a dire da luogo degli atti ufficiali e pubblici del sovrano. Per questo ricevette una decorazione di notevole ricchezza, secondo il modello italiano allora molto in voga presso la corte: boiserie in marmo e soffitti dipinti. Durante il giorno, il Grande Appartamento era aperto a tutti i cortigiani, che potevano vedere il re e la famiglia reale. All’interno delle sette sale, con simbolici nomi tratti dalla mitologia classica, Ercole, Abbondanza, Venere, Diana, Marte, Mercurio e Apollo, si tenevano grandi feste.
I Giardini di Versailles
Come ha ricordato Garnier, l’architetto paesaggista André Le Nôtre aveva progettato i giardini formali francesi di Versailles: “Ha modellato lo spazio naturale, giocando con le prospettive, le trasparenze e gli effetti sorpresa”, descrive da Vinha. “Quando si è al secondo piano del castello - che è il piano nobile - non si vede altro che una specie di foresta. Solo passeggiando lungo i vialetti dei giardini si scopre l’ingresso ai boschetti. È come un museo a cielo aperto, che lascia il posto alla vegetazione con alberi e aiuole”. I giardini di Versailles, commissionati da Luigi XIV, furono realizzati contemporaneamente ai lavori del palazzo e durarono circa quarant’anni. La loro creazione richiese un lavoro gigantesco per livellare gli spazi preesistenti, sistemare le aiuole, costruire l’Orangerie, scavare le conche e il Canale, dove prima si trovavano solo boschi, prati e paludi. Gli alberi vennero addirittura trasportati già grandi da molte province della Francia e migliaia di uomini, a volte interi reggimenti, presero parte a questa vasta impresa. Sono considerati il capolavoro dell’architetto paesaggista André Le Nôtre e il più grande esempio di giardino alla francese, fonte di ispirazione per tutte le Regge d’Europa.
Le Fontane e i Boschetti
I giardini della reggia sono disseminati da oltre 50 fontane e 300 statue, uno dei grandi vanti di Luigi XIV. Sono veri e propri gioielli architettonici realizzati dai più grandi scultori dell’epoca. Le fontane e le sculture ornano i famosi boschetti del parco, luoghi di ogni tipo di intrattenimento e di incontri fra amanti, creati dal giardiniere e architetto André Le Nôtre, ridisegnati nel corso degli anni. Disposti nelle aree boschive che delimitano i vialetti, queste aree verdi formano piccoli giardini racchiusi da pergolati o palizzate di fiori rampicanti, cui si accede da discreti accessi nascosti. Sotto il regno di Luigi XIV, i giardini di Versailles custodivano 15 boschetti: servivano a sorprendere il visitatore per la loro diversità, rispetto alla rigorosa regolarità della disposizione generale dei giardini.
Il Grand Canal
Ideatore del Grand Canal, il progettista André Le Nôtre trasforma la prospettiva del parco in un luogo luminoso che sembra non avere fine. I lavori durarono undici anni, dal 1668 al 1679: il canale divenne lungo 1.670 metri e fece da cornice a celebrazioni memorabili. Infatti, dal 1669, Luigi XIV fece addirittura navigare sulle sue acque piccole imbarcazioni e vascelli in miniatura. Nelle belle stagioni è anche possibile noleggiare piccole barche a remi per godere una vista eccezionale della tenuta da una prospettiva unica.
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La Tenuta di Trianon
Non lontano dal castello, Luigi XIV diede libero sfogo al suo amore per l’architettura e per i giardini, creando un’area riservata al suo uso personale. I locali, allestiti sul sito di un antico villaggio, conservarono il nome originale, Trianon. Luigi XV e poi la regina Maria Antonietta caddero a loro volta sotto l’incantesimo del luogo e contribuirono al suo sviluppo e abbellimento. Dedicati all’intimità dei sovrani, i luoghi offrono notevoli edifici immersi in magnifici giardini, la cui varietà e bellezza conferiscono loro un fascino del tutto particolare.
Grand Trianon
Questa sezione della tenuta è composta da diverse parti. Il Grand Trianon è un edificio unico nel suo genere, con la sua loggia centrale o peristilio che assicura una vera trasparenza tra la corte ed i giardini. La maggior parte dei suoi appartamenti ha conservato la decorazione scolpita originale e oggi custodiscono mobili in stile impero dell’epoca. Per quanto riguarda i giardini, le aiuole sono una vera esplosione di fiori, come ai tempi di Luigi XIV, quando Trianon era soprannominato il Palazzo della Flora.
Petit Trianon
Il Petit Trianon, considerato uno dei capolavori dell’architettura neoclassica, fu voluto dal re per potere seguire una delle sue passioni, le scienze botaniche. Infatti l’edificio si trova al centro dei giardini che Luigi XV aveva cercato di sviluppare a partire dagli anni Cinquanta del Settecento e che, alla sua morte, erano tra i più ricchi d’Europa. Oltre all’attuale giardino alla francese, i locali furono poi profondamente ridisegnati da Maria Antonietta che, dal 1775, vi fece disporre un vasto giardino paesaggistico. Questo era il luogo più amato dalla Regina, dove la sovrana si rifugiava per allontanarsi dalle costrizioni di corte e vivere una vita semplice, al riparo dai fasti del palazzo.
Il Villaggio della Regina
Le Hameau de la Reine, costruito tra il 1783 e il 1786 da Richard Mique, l’architetto della regina, illustra il gusto del tempo per il fascino della vita di campagna. Ispirato all’architettura tradizionale rurale e disposto in modo da riprodurre i dipinti dell’epoca, questo piccolo villaggio comprendeva diverse case realizzate sia per semplici divertimenti (biliardo, pranzi intimi, hobby), sia con una vera funzione agricola, ospitando caseifici e fattorie.
Versailles Oggi
Oggi Versailles è di proprietà dello Stato francese e opera come museo aperto al pubblico. Molte delle sue stanze sono state restaurate in modo da avere l’aspetto del 1789, quando la famiglia reale lasciò il palazzo. Versailles vanta anche oltre 60.000 opere d’arte che riflettono la storia della Francia dal Medioevo fino alla fine del XIX secolo. Luigi Filippo fondò la grande collezione “dedicata alle glorie della Francia” nel 1837. Tra i pezzi più famosi c’è un ritratto del 1783 di Maria Antonietta con un abito di seta grigio-blu di Elisabeth-Louise Vigée-Lebrun.
Informazioni Utili per la Visita
Abbiamo raccolto tutte le informazioni necessarie per visitare la Reggia di Versailles!
Orari e Biglietti
Sì, la reggia è aperta ai visitatori tutti i giorni tranne il lunedì. Con il biglietto “passaporto”, che costa 24 euro, si ha accesso al palazzo (compresa la Sala degli Specchi e la Galleria delle Grandi Battaglie), alla tenuta del Trianon, alle mostre temporanee, ai giardini e al parco. Tutti i visitatori devono prenotare in anticipo un ingresso a tempo. È possibile comprare i biglietti su internet o direttamente alla biglietteria in loco.
- Biglietto Passport: Accesso completo al palazzo, giardini e tenuta di Trianon (24 euro).
- Prenotazione Online: Obbligatoria per tutti i visitatori.
- Giorni di Chiusura: Lunedì, 1° Maggio, 25 Dicembre e 1° Gennaio.
Come Arrivare
L’immensa Reggia dista appena 15 km da Parigi e può essere comodamente raggiunta in poco più di mezzora in diversi modi, ecco quindi che pianificare come visitare Versailles non è affatto difficile. Si può, infatti, scegliere di arrivarci in metro: basta prendere la linea C della RER e scendere alla fermata Gare de Versailles Rive Gauche, che è la fermata più vicina alla reggia ad appena 10 minuti a piedi.
Quando Visitare Versailles Gratis?
La Reggia di Versailles offre ingressi gratuiti la prima domenica di ogni mese da novembre a marzo, mentre l’accesso ai Giardini è gratuito tranne nei giorni di spettacoli di fontane e giardini musicali. Inoltre, l’ingresso è gratuito per i minori di 18 anni, per i cittadini dell’Unione Europea sotto i 26 anni, per le persone con disabilità e caregiver e per i soci ICOM.
Consigli Utili
- Prenotare in Anticipo: Soprattutto durante l’alta stagione, per evitare lunghe attese.
- Abbigliamento Comodo: Indossare scarpe comode, poiché la visita richiede molte camminate.
- Visitare con Bambini: Preferire l’esterno dove è ammesso l’uso dei passeggini o prenotare una visita guidata per famiglie.
- Deposito Bagagli: A causa del piano di sicurezza antiterrorismo, non è permesso entrare nella Reggia con bagagli di dimensioni superiori a 55x35x20 cm.
Punti di Ristoro
Per fare il pieno di energia durante la visita a Versailles, sono disponibili diversi punti di ristoro, tra cui Ore, un caffè contemporaneo dello chef Alain Ducasse, La Petite Venise, un raffinato ristorante italiano nel parco, e Restaurant Angelina, un’incantevole sala da tè con la famosa cioccolata calda. Per spostarsi all’interno del parco, i visitatori possono scegliere tra il trenino, le biciclette e i golf cart. I negozi che vendono souvenir e snack sono disseminati ovunque.
Tempo Necessario per la Visita
La visita alla Reggia di Versailles richiede circa 1 ora e mezza o 2 ore, mentre una passeggiata nei Giardini di Versailles può durare circa 2 ore. Per esplorare il Grand Trianon, il Petit Trianon e il Villaggio della Regina, calcola un’ora aggiuntiva.
Oggi Versailles e i suoi giardini sono un museo che attira oltre 10 milioni di visitatori all’anno, ed è uno dei siti turistici più frequentati al mondo. Per saperne di più su questa icona della storia e dell’architettura francese, AD ha parlato con Mathieu da Vinha, direttore del Centre de recherche du Château de Versailles e autore di diversi libri sul regno di Luigi XIV, e con Thomas Garnier, fotografo ufficiale della Reggia di Versailles e autore di Versailles from the Sky.
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