Escursione a Tiscali: Un Viaggio tra Natura, Storia e Archeologia nel Cuore della Sardegna
L'entroterra sardo nasconde infinite meraviglie, e l'escursione per raggiungere Tiscali è sicuramente una delle più belle esperienze che si possano vivere in Sardegna. Un'escursione di mezza giornata al Villaggio Nuragico di Tiscali mette d’accordo tutti perché unisce interessi diversi: natura, storia e archeologia.
Al confine tra il Supramonte di Oliena e di Dorgali, nascosto all’interno di una dolina carsica e mai visibile se non quando ci si trova proprio a ridosso, sorge il villaggio di Tiscali. Questo luogo senza tempo si trova all’interno del monte Tiscali e separa i Supramonte di Oliena e di Dorgali.
Un Tesoro Archeologico Nascosto
Il Villaggio Nuragico, l’ultimo baluardo delle genti tardo-nuragiche contro l’avanzata romana, è un tesoro archeologico celato proprio nella cresta del monte, in un suggestivo angolo delle Barbagie. Scoperto a inizio XX secolo, il Villaggio è il posto ideale per conoscere le civitates Barbariae che popolavano il centro-est dell’Isola in età repubblicana.
Per raggiungerlo si deve attraversare la Valle di Lanaitho e risalire verso il Monte Tiscali situato a circa 500 m slm.
La Valle di Lanaitho: Un'Introduzione alla Bellezza
Lanaitho è una meravigliosa valle situata vicino ad Oliena (NU), dal comune parte l’unica strada (tutt’altro che evidente e ben segnalata) che vi porterà a destinazione entrando da Nord. Lanaitho, celata dai Supramonte di Orgosolo, Oliena e Dorgali, sprigiona un fascino arcaico ed una bellezza naturale enorme. Grazie alla sua posizione nascosta, all’imponente impianto carsico (grotte, spelonche) e alla fertilità della valle, l’ecosistema di Lanaitho diede rifugio all’uomo sin dall’epoca preistorica.
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Il nostro Trek inizia a poche centinaia di metri dalla grotte di ‘Sa Oche’, siamo lungo il lato orientale della Valle, ancora in territorio di Oliena. Iniziamo quindi la salita lungo un sentiero che pare ben largo ma che presto svanirà nella macchia mediterranea costringendoci a mantere l’orientamento facendo attenzione a costeggiare per alcuni tratti il letto di un piccolo torrente. Alla nostra destra possiamo ammirare il Supramonte di Oliena, mentre di tanto in tanto troveremo dei magnifici ginepri che scaturiscono dalla roccia.
Il Percorso: Un'Avventura Indimenticabile
Il percorso a piedi è lungo 7 km con un dislivello di 350 m. Attraverseremo in fuoristrada l’aspra e selvaggia valle di Lanaitto con un percorso di circa 20 minuti per arrivare fino alla base della montagna. Ai piedi del monte Tiscali inizia il trekking che in circa un'ora e mezza ci condurrà al Villaggio Nuragico.
Raggiunta la vetta, attraverseremo una fenditura nella roccia, unico accesso alla dolina, così stretta che, secondo la leggenda, un manipolo di arcieri avrebbe potuto fermare una legione.
Il suggestivo passaggio attraverso la parete del Monte Tiscali viene erroneamente indicato come Sa Curtigia, in realtà la denominazione corretta dovrebbe essere “Sa Harpidura” che significa appunto “spaccatura”. Imperdibile il passaggio attraverso la stretta fessura rocciosa chiamata “Sa Curtigia”, la suggestiva fenditura nella roccia da cui poi si arriva al mitico villaggio di Tiscali.
La Dolina di Tiscali: Un Microcosmo Unico
Si entra all’interno della dolina che da centinaia di anni ospita il villaggio di Tiscali. In tempi assai remoti questa punta carsica presentava al suo interno una grotta scavata dalle acque sorgive. In conseguenza a violenti movimenti tellurgici crollò parte della volta di Tiscali, lasciando eravigliosamente riaffiorare all’aria aperta parte della grotta. Uno spettacolo che madre natura ci regala con tutto il suo cuore.
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Caratteristico di questo luogo straordinario è anche il microclima e quindi la vegetazione presente all’interno. Dal punto di vista botanico, lo speciale microclima della dolina ha consentito la crescita al suo interno di rare specie vegetali come i Terebinti, l’Acero trilobo ed il frassino. Arbusti e macchia mediterranea sono diventati alberi monumentali.
Cammineremo tra i resti archeologici, luogo in cui il tempo sembra essersi fermato. Potremo scoprire l’insediamento nuragico, incastonato in un’enorme dolina, che in origine era una grotta carsica, poi la volta crollò e la frana fu colonizzata da lecci, frassini, olivastri, ginepri, lentischi e fichi.
All’importanza di monumento naturale si affianca il fascino archeologico, la dolina carsica offrì un eccezionale riparo naturale agli antichi abitanti della Sardegna.
Le Strutture del Villaggio: Un Testimonianza del Passato
L’insediamento di Tiscali è infatti costituito da centinaia di ambienti e vani sussidiari distribuiti a Nord ed a Sud-Ovest del cono, alcuni muri si appoggiano direttamente alla parete rocciosa. Le strutture presentano pianta rettangolare, quadrangolare, circolare ed ellittica. I muri, di modesto spessore, sono realizzate con l’abbondante pietra calcarea e rifiniti con la malta.
Le moltissime capanne ancora visibili sono state costruite a ridosso della dolina al riparo dalle intemperie.
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In realtà ad un osservatore attento non può sfuggire la tecnica costruttiva delle capanne rimaste. Lo stesso Taramelli, grande archeologo dei primi del secolo scorso, quando fece il primo sopralluogo non si soffermò per più di 10 minuti. Attribuendo il sito alle popolazioni nuragiche senza fare ulteriori approfondimenti.
Il sito comprende circa 60 ambienti che presentano pianta rettangolare, quadrangolare, circolare o ellittica. I muri sono realizzati con blocchi di calcare locale e si appoggiano direttamente alla roccia, sfruttandone la conformazione, o a terrazzamenti artificiali.
Le strutture sono realizzate con due differenti tecniche costruttive: la prima, più antica, comprende i muri realizzati a secco con pietre di medie e grandi dimensioni; la seconda, più recente, include i muri, di modesto spessore, realizzati con pietre di medie e piccole dimensioni cementate con fango.
Negli spessori murari realizzati con la prima tecnica si osservano piccole nicchie adatte per custodire gli arredi. Talune strutture, costruite con la seconda tecnica, presentano forma tronco-conica con pareti aggettanti e copertura con ramie frasche; una di queste, ancora visibile in buono stato di conservazione, presenta un ingresso dotato di architrave in legno di terebinto.
In generale, gli ambienti osservabili sono interpretabili come strutture abitative, magazzini, recinti per custodire gli animali; in effetti si tratta, con ogni probabilità, di un abitato legato allo sfruttamento agro-pastorale del territorio (Supramonte e Valle di Lanaitto), costruito in un punto naturalmente riparato e protetto dalle intemperie come dalla calura estiva e localizzato presso un’importante tracciato viario.
Gli scavi curati dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici, realizzati nel 1999 e nel 2013, e le raccolte di superficie hanno consentito il recupero di materiali di età nuragica (tazze, brocche, fuseruole, macine etc.) e di età romana tardo-repubblicana, tra cui anfore vinarie prodotte nella costa tirrenica della penisola italica.
L’abitato di Tiscali è stato dunque presumibilmente frequentato dal XIV al I sec. a.C.
Per quanto riguarda le fasi costruttive descritte sopra, i muri della prima fase hanno un aspetto avvicinabile alle murature nuragiche, mentre le murature della seconda fase e gran parte delle strutture a vista dell’insediamento, la cui tecnica costruttiva non è tipicamente nuragica, potrebbero essere relative a un contesto successivo all’età nuragica, cronologicamente inquadrabile nell’età punica e/o nell’epoca romana repubblicana, relativo a una comunità d’indigeni, discendenti dalle genti nuragiche.
La conoscenza attuale della cultura materiale e della tipologia costruttiva e insediativa dei popoli (forse inquadrabili all’interno delle civitates Barbariae note dalle fonti epigrafiche del I sec. d.C.) che abitavano nel Supramonte prima e durante l’età romana non consente ulteriori asserzioni. A questo proposito vale la pena di ricordare le testimonianze di Diodoro (I sec. a.C.),Strabone (I sec. a.C. - I sec. d.C.), Pausania (II sec. d.C.) e Zonara (XII sec.
Informazioni Utili per l'Escursione
Difficoltà e Durata
Escursione di media difficoltà , suggestiva e singolare per il suo aspetto archeologico - botanico - naturalistico, con paesaggi che spaziano decine di chilometri. È consigliata a persone amanti della montagna non abituate ai trekking o passeggiate molto lunghe.
L’escursione a Tiscali dura in media dalle 4 alle 5 ore, dipende sempre dal gruppo e dalle soste aggiuntive che vengono fatte di volta in volta.
Cosa Portare
- Scegli un abbigliamento comodo e a strati.
- Si cammina circa tre ore a piedi su sentieri di capre e mufloni, è consigliato avere pantaloni lunghi, scarpe da trekking comode, uno zaino con una borraccia da almeno due litri d’acqua.
- Porta con te il pranzo al sacco e almeno 2 litri d’acqua.
Raccomandazioni
- Si consiglia di non avventurarsi da soli, non superare la guida, seguire sempre il sentiero e non affacciarsi nei dirupi, non rovinare le piante strappando rametti o foglie e non disturbare gli animali della zona.
Accesso
Dalla strada che collega Dorgali a Oliena, sono ben visibili i cartelli che indicano la deviazione verso Su Gologone e Tiscali. Si giunge ad un bivio con indicazione della grotta “Sa Oche” sulla destra. Se non si conosce il posto è preferibile seguire quella per la grotta, che risulta tra l’altro un ottimo punto per fare una sosta e per visitarla (vi sono anche altre grotte nelle vicinanze, con percorsi segnati dai cartelli). Proseguendo oltre per qualche chilometro, la strada peggiora ed è opportuno parcheggiare in uno dei piazzali alberati. Con un fuoristrada si può proseguire ancora per un breve tratto, altrimenti si inizia il trekking in salita sulla sinistra (direzione SUD) costeggiando le pareti del Monte Tiscali.
Consigli Utili
Ascesa impegnativa all’andata sul versante occidentale del Monte Tiscali, ripido con fondo di ciottolato calcareo. Indispensabili buone scarpe da trekking.
Tariffe
6€ l’intero e 3€ ridotto per gli over 70. Solo contanti e si paga in loco.
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