San Daniele del Friuli: Un Viaggio tra Sapori, Storia e Cultura
Arroccata su una collina, San Daniele del Friuli è internazionalmente rinomata per la produzione di un prosciutto dal sapore inimitabile, frutto di una tradizione millenaria e di un microclima unico.
Questo finesettimana vi portiamo nel cuore del Friuli Venezia Giulia, in provincia di Udine, lungo la Strada dei Castelli e del Prosciutto. San Daniele è la capitale del persùt, che affonda le sue radici nella storia.
I Celti cominciarono a impiegare il sale per conservare le carni del maiale; poi fu la volta dei Romani, che colonizzarono il Friuli Venezia Giulia fin dal II secolo a.C.. Il crudo di San Daniele fu apprezzato dai Patriarchi d'Aquileia e dai Dogi della Serenissima Repubblica, prima di approdare sulla tavola di Gabriele d'Annunzio e di varie teste coronate del vecchio continente. Oggi il prosciutto di San Daniele è ricercato dai gourmet di tutto il mondo.
La bontà del prosciutto è legata al clima, ma anche alla qualità delle materie prime: cosce di suini italiani e sale marino, nient'altro. Un severo disciplinare, oltre a regolamentare le peculiari fasi di produzione, vieta tassativamente l'aggiunta di conservanti e di qualunque tipo di additivo.
Il crudo di San Daniele dop compare nelle ricette di piatti raffinati, ma il modo migliore per apprezzarlo è con del pane fresco o con dei grissini.
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Un altro indiscusso protagonista di San Daniele è il fiume Tagliamento nelle cui limpide acque viene allevata con metodi antichi la “regina di San Daniele”, la trota.
Se l'aria è l'ingrediente segreto del crudo di San Daniele, l'acqua pura del Tagliamento, che scorre ad ovest dell'abitato, lo è per gli allevamenti ittici. Dal 2000 la trota affumicata di San Daniele ha ottenuto il riconoscimento di “Prodotto Agroalimentare tradizionale”, che identifica e tutela i prodotti regionali.
Tuttavia, la città è anche ricca di arte e cultura: qui si trova la Biblioteca Guarneriana, la più antica biblioteca del Friuli Venezia Giulia, che conserva preziosi manoscritti miniati tra cui una Divina Commedia del XIV secolo e libri stampati di edizioni antiche.
Oltre alle specialità culinarie, San Daniele del Friuli nasconde importanti tesori. San Daniele può essere il punto di partenza e di arrivo della Strada dei Castelli e del prosciutto, un percorso di quasi cento chilometri articolato tra colline, manieri e botteghe per gourmet.
La Strada dei Castelli e del Prosciutto
Imboccando la strada panoramica per Fagagna due obelischi suggeriscono una deviazione a destra per raggiungere il castello di Arcano Superiore, che fu la dimora dell’antica famiglia dei Tricano. La prima edificazione risale al XIII secolo, e si ritiene che questa fosse stata fatta su una precedente fortezza anteriore al X secolo. Il castello fu più volte distrutto e poi ricostruito, mantenendo l’originale fisionomia medievale ed è tuttora abitato. All’interno si possono ammirare alcuni dipinti e testimonianze artistiche di diverse epoche, tra cui il curioso ritratto del servitore Angelo, con la simpatica scritta: “Angelo Candussio serve fedelmente beve terribilmente.
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Pochi chilometri separano il maniero dall'Oasi Naturalistica dei Quadris a Fagagna. Il centro avi-aunistico è conosciuto anche all'estero per il progetto di ripopolamento e di reintroduzione della cicogna bianca e attualmente ospita circa trenta esemplari adulti ed altrettanti giovani.L'area si trova a nord dell'abitato di Fagagna, un borgo conosciuto e apprezzato dai buongustai: qui, infatti si può acquistare il formaggio di Fagagna dop.Si produce in un paio di caseifici dove si lavora il latte di mucche nutrite esclusivamente con fieno proveniente dai campi della zona.I formaggi più stagionati (come il formadi frant) si potrebbero gustare con un calice di Picolit, un vino dolce, prodotto esclusivamente nella fascia collinare del Friuli Venezia Giulia.A salvare questo vitigno antico ed autoctono fu il Conte Fabio Asquini di Fagagna, che nella seconda metà del Settecento fece apprezzare questo delizioso vino a papi, re, imperatori e perfino allo Zar di Russia.
L'economia di Fagagna era ed in parte è ancora legata all'agricoltura, a testimoniarlo c'è il Museo della vita contadina - Cjase Cocèl, dal soprannome della famiglia che abitò l'edificio dove attualmente si trova l'esposizione.Una stanza è dedicata ai merletti a tombolo realizzati dalle allieve della scuola voluta dalla contessa Cora Slocomb Savorgnan di Brazzà che, tra il 1882 e il 1960, realizzò tovaglie, scarpette e pizzi per lo più destinati all'Impero Austro-ungarico e alla Germania.
Uno dei castelli medioevali più interessanti e ben conservati della regione si trova a Villalta. A rivestire il ruolo più importante nell’antichità era il Castello di Colloredo di Monte Albano, attualmente in fase di restauro. Nell'Ottocento fu abitato da Ippolito Nievo, nel periodo in cui compose “Confessioni di un Italiano”.
Dopo pochi chilometri, ad est, s'incontra Cassacco, con l'omonimo castello adagiato sulla sommità di un colle da cui si controllavano importanti vie di comunicazione. Il maniero, già menzionato in documenti del Duecento, ha mantenuto la sua imponente struttura medioevale. Continuando verso nord est in breve si raggiungono Treppo Grande, con il suggestivo borgo di Zegliacco, e Buja.
Qui in Borgo San Lorenzo in Monte (così è chiamata la collina più alta), merita una visita il Museo d'arte della Medaglia e della città di Buja. Riprendendo verso nord si arriva a Osoppo; nei pressi del Comune si risale alla celebre Fortezza dichiarata Monumento Nazionale nel 1923 (sempre accessibile gratuitamente; visite guidate la domenica pomeriggio e nei giorni festivi da maggio a settembre.
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Il territorio si presta anche a facili escursioni storico- naturalistiche. Visite di sicuro interesse sono quelle che si possono effettuare presso la Riserva naturale del Lago di Cornino, localizzato a ridosso del greto del Tagliamento. Si trova in un’area carsica dal paesaggio aspro e selvaggio, caratterizzata dalla presenza di un lago dalle acque di colore verdazzurro. La riserva, per le sue caratteristiche, è stata scelta per la reintroduzione del grifone. La presenza della colonia dei grifoni ha attirato nell’area altri uccelli come le cicogne bianche e nere ed altri grifoni che giungono in estate dai Balcani e dal Quarnero.
Come Arrivare
Da Venezia seguire l'A4 fino a Palmanova, quindi deviare per l'A23 diretta a Tarvisio.
Informazioni Utili
Alcuni tra i manieri (Arcano Superiore, Cassacco, Ragogna, Susans, Villalta) sono visitabili oltre che in occasione di eventi particolari, in gruppo su prenotazione e con guida.
Agriturismi nella zona:
- Agriturismo AL CERV*°°° di Alloi Eugenio, Majano 33030 UD, loc. / Alloggio in 7 camere da 1-2-3 letti: sempre aperto / Ristorazione fredda con fornitura propri prodotti solo per gruppi su prenotazione / Allevamento cervi allo stato brado.
- Cantina Bio ARCANIA, Rive d'Arcano 33030 UD, loc.
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