Turismo nelle Aree Interne Italiane: Esperienze, Strategie, Visioni e Definizioni
In Italia, un Paese ricco di diversità geografiche e culturali, emergono luoghi ai margini dell’attenzione collettiva che custodiscono autentiche e intricate narrazioni. Attualmente, il concetto di “area interna” ha attraversato un’evoluzione significativa rispetto al passato. In tempi passati, era principalmente associato a territori rurali poco sviluppati, caratterizzati da scarsa densità demografica, economie fragili e limitata attrattività.
Oggi, invece, l’idea di area interna rappresenta una collezione di contesti autentici e complessi, ciascuno con la propria identità e condizione di marginalità. Tuttavia, queste condizioni marginali possono essere superate adottando un approccio olistico, che valorizzi le risorse locali coinvolgendo sia le istituzioni che le comunità.
In questo contesto, il concetto di ‘turismo relazionale integrato’ emerge come un potenziale mezzo per contrastare l’emorragia demografica e promuovere lo sviluppo sostenibile, rappresentando un progetto completo, informativo e operativo che tiene conto della programmazione dei Fondi Europei finalizzati alla rinascita di queste aree.
Obiettivi e Metodologie
L’insegnamento si propone l’obiettivo di fornire gli strumenti teorici e metodologici necessari per l’interpretazione dei processi di organizzazione e pianificazione del turismo. Una prima parte dedicata allo studio della geografia dei luoghi permetterà, mediante l’illustrazione di una casistica, di comprendere quali sono le tipologie spaziali di destinazione turistica, evidenziando i principali modelli di organizzazione delle aree territoriali.
Nella seconda parte ci si soffermerà sulle tecniche di marketing management del settore turistico per la pianificazione delle strategie di attrazione del territorio, individuando le caratteristiche, le criticità e il ruolo degli operatori nella definizione dei programmi e piani di marketing per la gestione del prodotto turistico.
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La continua e progressiva evoluzione del settore dell'ospitalità, caratterizzato da intensi cambiamenti dei processi di erogazione e consumo dei prodotti e servizi turistici, impone una riflessione più ampia circa i processi di digitalizzazione e distribuzione delle informazioni relative alla destinazione e agli operatori del settore. A tal proposito, una parte è dedicata all'approfondimento del ruolo dei social media, quale strumento per la co-creazione di valore continua nell'interscambio cliente-operatore.
Lezioni frontali in aula, esercitazioni e casi di studio, seminari. L'accertamento delle competenze prevedrà un colloquio orale finale che verterà sui temi trattati durante l'insegnamento ed indicati nel programma.
La Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI)
Nel contesto del mio lavoro di ricerca mi sono concentrata sugli obiettivi della SNAI volti allo sviluppo locale, in particolare sulla valorizzazione del capitale naturale e culturale attraverso il turismo sostenibile. Ho preso in considerazione l’individuazione delle risorse, il superamento delle sfide e la promozione della collaborazione tra imprese locali, la valorizzazione del patrimonio culturale e la consapevolezza che le politiche siano adattate alle peculiarità e unicità locali e fondate su un approccio integrato tra le istituzioni e le comunità locali. Le politiche pubbliche passate, spesso incentrate sull’infrastrutturazione, trascuravano infatti le specificità territoriali.
Sebbene le aree interne costituiscano circa il 60% del territorio nazionale, ospitano soltanto il 23% della popolazione italiana. La Strategia Nazionale mira a rovesciare questa tendenza, promuovendo la creazione di comunità sostenibili mediante investimenti nelle infrastrutture e nei servizi pubblici.
Una comprensione approfondita delle sfide che affrontano le aree interne emerge attraverso tre narrative rilevanti: “l’Italia montana”, che sottolinea le battaglie delle zone montuose e interne; “l’Italia delle disuguaglianze civiche”, che mette in evidenza gli squilibri tra Nord e Sud; e “le Italie in declino”, riferentesi alle regioni in forte regresso economico [1].
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Caso di Studio: Il Sud Salento
L’area interna oggetto specifico della mia analisi è il “Sud Salento” [2], con le sue peculiarità geografiche, radici storiche profonde e indicatori socio-economici distintivi. Un’area che comprende i comuni di Specchia (4.602 abitanti), Salve (4.485 abitanti) e Presicce-Acquarica (9.518 abitanti), per una popolazione totale di 18.605 abitanti [3].
Conformemente a dati recenti, il PIL di questa area manifesta una dinamica in evoluzione, caratterizzata da significative opportunità ma anche sfide notevoli. ll rischio di spopolamento è un problema che accomuna le aree interne, sebbene possa essere sovrastimato.
Evidenze dalla ricerca “Giovani dentro” [4] condotta dall’Associazione Riabitare l’Italia dimostrano che due giovani su tre che risiedono in queste regioni desiderano rimanervi. Questo desiderio è guidato dalla percezione di una migliore qualità della vita in termini ambientali e da legami sociali più forti all’interno delle comunità locali. Molte delle persone intervistate partecipano attivamente ad attività associative o iniziative locali, contribuendo alla vitalità del territorio.
Sfide e Opportunità
Una delle principali lamentele degli abitanti delle aree interne è la necessità di recarsi fuori dal proprio comune per accedere a servizi essenziali, un disagio particolarmente sentito dagli anziani. Superare queste difficoltà richiede una visione strategica che non solo affronti le sfide principali, ma anche promuova lo sviluppo locale sfruttando le specifiche risorse e valorizzando il principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione, nonché le opportunità offerte dalla complementarietà degli interventi europei, nazionali e locali.
Negli ultimi anni, si è purtroppo registrata una inarrestabile tendenza al declino demografico. A titolo di esempio si riporta in questo grafico l’andamento della popolazione dal 2001-2021 di Acquarica-Presicce. Questa situazione pone interrogativi cruciali sull’integrità economica e sociale dell’area, oltre che sulla sua sostenibilità a lungo termine. La prospettiva di un territorio che vede diminuire gradualmente la sua popolazione residente solleva quesiti relativi alla salvaguardia e alla promozione del benessere delle comunità locali.
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Approccio Empirico: Interviste sul Territorio
Al fine di comprendere appieno questo contesto ho inteso adottare un approccio di natura empirica, con l’obiettivo di trascendere il mero ambito delle considerazioni teoriche e immergermi appieno nella realtà delle aree interne. Ho pensato pertanto di rivolgere alcune interviste a personaggi che hanno ricoperto e ricoprono ruoli importanti nella gestione della “cosa pubblica” sul territorio di riferimento, dal momento che ho ritenuto che queste persone potessero soddisfare il mio desiderio di scoprire elementi poco o del tutto inesplorati delle comunità locali e dei loro rapporti con il patrimonio culturale e ambientale.
Le interviste possono rivelare le sfumature nascoste, le voci soffocate dalla quiete delle campagne, i pensieri dei “residenti attivi politicamente” che a volte si svelano solo nell’intimità di un confronto. Nella formulazione dei quesiti ho attentamente selezionato una gamma diversificata di aspetti, temi, interrogativi e curiosità che hanno guidato l’approccio adottato per questa indagine.
La ricerca è stata guidata da un quadro teorico e progettuale che ha tracciato il lavoro. La pedagogia di comunità è stata la bussola, incanalando il focus verso l’empowerment e la partecipazione delle comunità nell’arte di costruire il loro destino.
Voci dal Territorio
Antonio Lia: Visione e Trasformazione di Specchia
Mio padre era Sindaco di Specchia e da lui ho appreso la passione per la politica, per il realizzare le cose a beneficio della comunità. Sono stato parlamentare e Presidente fondatore del Gal Capo di Leuca, oltre che più volte sindaco di Specchia. La mia esperienza acquisita su più campi mi ha permesso di strutturare una visione del territorio che andava al di là del presente e immaginare Specchia come è oggi: uno dei borghi più belli d’Italia.
Per realizzare questo sogno mi sono attivato attraverso il PSR (Piano di Sviluppo Rurale) proprio del Gal Capo di Leuca, che all’epoca consentiva incentivi per chi avesse una casetta da ristrutturare in centro.
Un turista, meglio chiamarlo “ospite”, deve essere per noi qualcuno che viene a vivere il territorio e non solo a godere del mare in estate. Un ospite è più di un turista e prendendo parte della vita locale, fa esattamente ciò che fanno le persone del posto, quindi di fatto partecipa attivamente all’economia dei nostri piccoli centri a cominciare dalle attività enogastronomiche alle botteghe artigianali, ai servizi alla persona e così via.
L’attrattività dei luoghi è valorizzabile attraverso la riqualificazione dei centri storici, la vivibilità degli spazi pubblici, i servizi di trasporto sostenibile e il coinvolgimento della cittadinanza attiva nella conoscenza e nella promozione del territorio (in questo l’associazionismo di qualità può svolgere un ruolo fondamentale). Il turismo ha anche bisogno di mobilità e in questo l’utilizzo strategico dei porti è fondamentale.
Per questo già da molti anni ho cercato di proporre un intervento integrato tra i porti di Leuca, Brindisi e Taranto in modo da consentire un sistema logistico favorevole all’entroterra. Cardigliano è un grande complesso attualmente in una fase di stallo. È stato pensato come un vero e proprio villaggio esperienziale dove il turista potesse vivere la vita locale a 360°. Attualmente avrebbe bisogno di un piano di riqualificazione adeguato alle sue potenzialità.
Oggi l’agricoltura si sta evolvendo. Dopo il disastro del problema Xylella anche il paesaggio salentino si sta rinnovando. Siamo in un’epoca di profondi cambiamenti e fra qualche anno l’agricoltura in particolare, con l’avvento delle nuove tecnologie, non sarà più quella di oggi.
In questo processo evolutivo si possono inserire nuove energie giovanili ma anche questo richiede sforzi economici che spesso il nostro territorio non è in grado da solo di avviare. Il Gal ha avuto nel tempo la funzione di valorizzare il settore agricolo anche dal punto di vista turistico, in interconnessione con i centri storici che si facevano portatori ed espositori dei prodotti e delle tradizioni sapienti del mondo rurale.
Giacomo Cazzato: Sfide e Collaborazione nelle Aree Interne
Nella voce di Giacomo Cazzato, Sindaco di Tiggiano e presidente dell’area interna, emerge una nota di speranza. Le aree interne hanno una forza nascosta, basata su economie di servizi forti e coesione sociale. Tuttavia, sfida dopo sfida, tra cui la frammentazione istituzionale e la mancanza di collegamenti efficaci, devono essere superate per liberare il vero potenziale.
La collaborazione è il filo conduttore di Giacomo Cazzato, che invoca una visione condivisa. L’unità tra i comuni è vitale per un futuro armonioso, dove lo sviluppo è equilibrato e le risorse sono allocate correttamente. Le aree interne cercano di individuare problematiche specifiche, legate alle caratteristiche dei luoghi, e a forme di soluzione anch’esse altrettanto specifiche.
Una delle principali è rappresentata da un’economia forte di servizi, che si contrappone all’assenza di un’economia di sopravvivenza. Questo offre un solido fondamento per lo sviluppo sostenibile dell’area interna. Inoltre, la qualità della socialità è un’opportunità da non trascurare, poiché favorisce l’interazione tra le persone e promuove uno spirito di comunità.
Il controllo forte e la bassa incidenza della criminalità sono altri elementi positivi che contribuiscono a creare un ambiente sicuro e stabile per la popolazione. Da non dimenticare anche la vicinanza tra i comuni, che li rende facilmente raggiungibili e favorisce la collaborazione tra le diverse realtà locali. Infine, il patrimonio ambientale rappresentato dalle aree SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e dai parchi offre opportunità per uno sviluppo sostenibile e la valorizzazione delle risorse naturali.
Una delle principali problematiche è la frammentazione istituzionale, che rende difficile coordinare le azioni e sviluppare una strategia comune. È necessario superare questa sfida e lavorare per una maggiore integrazione e collaborazione tra i diversi enti e istituzioni presenti nell’area interna. Un’altra criticità è rappresentata dall’assenza di un sistema di trasporto pubblico adeguato. La mancanza di collegamenti efficienti può limitare la mobilità delle persone e ostacolare lo sviluppo economico e sociale dell’area.
È quindi importante investire nella creazione di una rete di trasporti pubblici efficiente e accessibile a tutti. Infine, un’altra problematica è l’allocazione errata delle risorse. Per affrontare queste criticità e sfruttare appieno le opportunità, è necessario un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle comunità locali e degli attori economici e sociali. Attraverso una strategia comune, basata sulla collaborazione e sulla condivisione delle risorse, possiamo superare le difficoltà e creare un futuro migliore per l’area interna.
Una delle principali aree di intervento è la rigenerazione dei centri storici. Spesso, questi luoghi rappresentano un importante patrimonio culturale e architettonico, ma possono trovarsi in uno stato di degrado e abbandono. Un’altra priorità è la regolamentazione urbana, attraverso l’adozione di piani urbanistici che coinvolgano tutti i comuni dell’area interna. Questo è fondamentale per garantire uno sviluppo armonioso e sostenibile del territorio.
I piani urbanistici possono definire le direttive per la pianificazione del territorio, l’uso del suolo, la creazione di spazi pubblici e la protezione dell’ambiente. Infine, un’altra priorità su cui concentrare gli sforzi è l’interconnessione sostenibile tra tutti i centri dell’area interna. Una buona rete di collegamenti e infrastrutture efficienti è essenziale per favorire la mobilità delle persone, la circolazione delle merci e lo sviluppo economico.
Affrontare queste priorità richiede un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle comunità locali e degli attori economici e sociali. È importante promuovere la partecipazione attiva dei cittadini e delle organizzazioni locali nella definizione delle strategie e nella realizzazione dei progetti. Inoltre, è necessario garantire una corretta allocazione delle risorse finanziarie e infrastrutturali per sostenere queste iniziative. Promuovere lo sviluppo locale nell’area interna richiede un approccio olistico e integrato, che tenga conto delle peculiarità del territorio, delle sue risorse e delle aspirazioni della comunità.
Spopolamento: Una Sfida Chiave
Che entità ha il fenomeno nell’area interna dello spopolamento? Drammatico soprattutto sul versante ionico, più contenuto su quello adriatico, per un’assenza di una vera e propria economia dei servizi. Il fatto che Tricase sia la sede di uffici pubblici più importanti penalizza ad esempio il versante ionico. Pensiamo che Giuliano aveva 1000 abitanti negli anni 90 e poco meno di 400 oggi.
Un contratto di servizio pubblico con intervento della Regione per il potenziamento delle Ferrovie Sud Est, più efficienza e maggiore numero di corse, un fondo per la progettazione dei sottopassi e l’eliminazione dei passaggi a livello. Una infrastrutturazione sostenibile con le ciclabili da Comune a Comune perché i luoghi sono facilmente raggiungibili e basterebbe servirli meglio con inte...
Tabella: Popolazione Area Sud Salento
Comune | Popolazione |
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Specchia | 4.602 |
Salve | 4.485 |
Presicce-Acquarica | 9.518 |
Totale | 18.605 |
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