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Turismo Medico in Turchia: Pro e Contro

Ogni anno, le campagne pubblicitarie del governo turco mettono in risalto le sue vivaci città, in particolare l'affascinante Istanbul, e le sue spiagge paradisiache, un invito al turismo internazionale. La Turchia è diventata la capitale mondiale del turismo medico-estetico.

Dai trattamenti di ringiovanimento facciale ai rilassanti ritiri nelle esclusive Med Spa, fino agli interventi di chirurgia plastica e ai sempre più richiesti trapianti di capelli, il paese mediterraneo offre un mix imbattibile di chirurghi qualificati, cliniche all'avanguardia e costi accessibili.

L'estate è per molti il periodo delle vacanze, e l'idea di combinare una settimana di relax con un intervento che ci cambi la vita può sembrare allettante. Tuttavia, potrebbe non essere la stagione più indicata. Il Professor Ahmet Sakarya, chirurgo plastico, sottolinea l'importanza di proteggere le cicatrici dal sole per evitare segni permanenti.

Molti pazienti non sono disposti a sacrificare le proprie vacanze per un trattamento estetico. Chi vorrebbe rinunciare a intere giornate in spiaggia con la famiglia? Per questo motivo, molti preferiscono posticipare l'intervento a periodi più freschi, come ottobre o le festività natalizie. Contrariamente a quanto si possa pensare, l'estate rappresenta la bassa stagione per l'industria turca della bellezza.

Prendiamo ad esempio la prestigiosa clinica del Dottor Serkan Aygin, insignita del titolo di "Miglior Trapianto Capillare d'Europa" a Parigi nel 2019. Questa eccellenza nel settore offre fino al 10% di sconto su tutti gli interventi eseguiti durante i mesi estivi. A questi allettanti sconti si aggiungono le tariffe agevolate per l'alloggio in hotel, un privilegio riservato esclusivamente ai pazienti delle cliniche.

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Turismo Odontoiatrico: Un Fenomeno in Crescita

Come sappiamo, quello del turismo odontoiatrico è un fenomeno che nasce dalla ricerca di ottenere cure a buon prezzo, cure spesso presentate con una qualità paragonabile a quella nostrana. Lo ricorda anche il presidente della BDA Eddie Crouch quando dice: "I dentisti sono consapevoli che molte persone hanno problemi ad accedere alle cure e potrebbero essere tentate di andare all'estero per ottenere cure a costi ridotti". Ma la scelta deve essere consapevole avendo ben presente i rischi che si corrono, dice sempre il presidente BDA.

Associazione che nei mesi scorsi, con la BBC, ha attivato una campagna informativa sul turismo odontoiatrico intervistando i dentisti inglesi. Il 94% di quelli consultati ha dichiarato di aver trattato pazienti che si erano rivolti all’estero per risolvere i loro problemi dentali. In particolare dei 1.000 dentisti consultati, 597 hanno dovuto curare pazienti con gravi problemi insorti dopo il loro ritorno dalla Turchia, problemi come infezioni, ascessi e difficoltà a masticare. Dentisti inglesi, sulla base di pazienti trattati, che ritengono il fenomeno in crescita.

Per gli italiani la Turchia non sembra ancora meta di turismo dentale, Croazia, Albania, Romania sono le destinazioni più gettonate dai nostri connazionali “rassicurati”, anche in questo caso, dai social e dalle pubblicità. Anche se in Italia, il turismo odontoiatrico sembra essere un fenomeno marginale. Stando ai dati di alcuni sondaggi svolti in questi anni sembrerebbe coinvolgere meno del 2% degli italiani.

Il primo a quantificare il fenomeno è stato Renato Mannheimer per conto di ANDI quando le notizie della possibilità di andare all’estero a rifarsi la masticazione trovavano spazio in ogni quotidiano, rotocalco e trasmissione televisiva del Paese: siamo nel 2012. Attraverso la sua indagine emerse che il 4% degli Italiani si era rivolto all’estero ma la metà non avrebbe rifatto quell’esperienza. Nel 2015 Odontoiatria33, attraverso un sondaggio rivolto ai lettori di Dica33, aveva indicato nel 2% gli italiani che si erano rivolti all’estero per le cure ed un recente sondaggio, sempre sui lettori di Dica33 conferma sostanzialmente quel dato.

Tornando alla vicenda inglese ci sono due aspetti decisamente interessanti da considerare e su cui, credo, anche in Italia si dovrebbe riflettere. Il primo è notare che il SSN Inglese (NHS) ha dedicato una sezione del proprio sito per guidare i cittadini ad una scelta consapevole, mettendoli di fronte a tutta una serie di dubbi e criticità che per il NHS sono da valutare prima di intraprendere il viaggio. E che sia un’istituzione pubblica a mettere in guardia i cittadini rende certamente più efficace il messaggio piuttosto che a sconsigliare siano i dentisti che possono essere tacciati di “opportunismo”.

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Anche se è tutto interesse del NHS che i cittadini inglesi non tornino con cure da rivedere, perché questi peserebbero anche sul sistema sanitario pubblico. Nonostante questo, la BDA chiede alle istituzioni ancora più interventi in tema d’informazione e sensibilizzazione verso il cittadino, ma anche interventi per cercare di contenere il fenomeno.

L’altro aspetto, altrettanto interessante in tema di salute pubblica posto dalla BDA, è quello della responsabilità dei professionisti che devono rivedere le cure effettuate all’estero. Probabilmente, in UK come in Italia, il dentista che mette mano al lavoro di un altro collega diventa responsabile anche di quanto fatto dal collega se poi nascono problemi (se il problema era verificabile). Si pensi ad una corona da rifare su di un dente già devitalizzato. Se dopo anni quel dente crea problemi perché la devitalizzazione fatta dal dentista turco non era il massimo, la colpa ricade sul dentista che ha rifatto la corona, perché non si era accorto del problema.

La conseguenza, in UK, è che molti dentisti sono reticenti a vedere pazienti che si sono rivolti per le cure all’estero. Pazienti che rimangono quindi senza cure.

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«Il turismo sanitario ha senso dal punto di vista economico ma ne ha meno per l’aspetto medico e odontoiatrico». E’ la “sentenza” dell’Ordine dei medici e dentisti di Torino, pronunciata per bocca di Gian Luigi D’Agostino: «Si tratta di un problema che conosciamo da anni - premette il dottore, che è presidente dell’albo degli odontoiatri e componente della commissione nazionale - Una volta ci preoccupavano, anche perché erano spuntati falsi dentisti stranieri: facevano solo da tramite e poi mandavano da colleghi “normali” in Italia.

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Quindi qual è il suo giudizio? «E’ ovvio che il prezzo di un’operazione sia inferiore dove il costo della vita è più basso. In generale, però, non sono in grado di esprimermi sulla qualità delle cure».

Cosa consiglia a chi ha bisogno di un intervento e vuole risparmiare? «Ogni cura ha una durata e dei tempi: c’è un problema se si fanno viaggio e operazione in un giorno solo. Soprattutto se sono casi complessi, per cui è difficile garantire una buona soluzione andando all’estero.

Trapianto di Capelli in Turchia: Pro e Contro

Il trapianto di capelli in Turchia è ormai una scelta diffusa per chi cerca soluzioni economiche contro calvizie e alopecia. Con prezzi competitivi e pacchetti all-inclusive, Istanbul si è affermata come una delle principali mete per il turismo medico.

Il fenomeno del mercato nero del trapianto di capelli sta raggiungendo proporzioni allarmanti. Sempre più pazienti, attratti da prezzi bassi e promesse apparentemente irrinunciabili, si affidano a cliniche in paesi come Turchia, Albania, India e Grecia, senza verificare adeguatamente le credenziali degli operatori. Secondo l’ISHRS, queste cliniche operano al di fuori di ogni standard medico, pubblicizzandosi con siti web accattivanti che mascherano la loro vera natura. I pazienti, spesso ignari, si sottopongono a interventi chirurgici eseguiti da personale non qualificato, senza la supervisione di un medico.

Sottoporsi a un trapianto capelli in Turchia o in altre nazioni senza verificare le qualifiche degli operatori può avere conseguenze devastanti. Infezioni, cicatrici diffuse e risultati disastrosi sono solo alcuni dei pericoli. Uno dei problemi principali riguarda la qualità delle strutture. Molte cliniche low-cost, attratte dall’alto numero di pazienti, adottano un approccio di massa, eseguendo fino a 20 o più interventi al giorno. Questo ritmo frenetico limita la possibilità di personalizzare il trattamento e spesso lascia poco spazio per un’analisi approfondita delle esigenze del singolo paziente.

Un ulteriore problema è rappresentato dalla mancanza di un monitoraggio post-operatorio adeguato. Una volta tornato nel proprio paese, il paziente può trovarsi senza assistenza in caso di complicazioni come infezioni, cicatrici estese o scarsa ricrescita dei follicoli trapiantati. Le condizioni igieniche in alcune cliniche a basso costo possono non rispettare gli standard internazionali. Procedure eseguite in ambienti non sterili aumentano il rischio di infezioni e altre complicazioni post-operatorie, mettendo a repentaglio la salute del paziente.

Infine, affrontare problemi legali in un paese straniero rappresenta una sfida considerevole. Se il risultato dell’intervento non soddisfa le aspettative o se emergono complicazioni, intraprendere un’azione legale contro una clinica turca può essere un processo lungo, costoso e con esiti incerti.

Cliniche Specializzate in Italia: Un'Alternativa Sicura

Per chi considera un trapianto di capelli, le cliniche specializzate in Italia rappresentano una scelta sempre più vantaggiosa rispetto al turismo medico all’estero. In Italia, gli interventi sono eseguiti esclusivamente da medici certificati, con un’approfondita analisi pre-operatoria che tiene conto delle specifiche esigenze di ogni paziente. Questo approccio personalizzato consente di pianificare l’intervento per garantire un risultato naturale e armonioso, evitando errori comuni come attaccature innaturali o densità irregolare.

Un altro punto di forza delle cliniche italiane è il livello di sicurezza e assistenza offerto durante e dopo l’intervento. I pazienti possono beneficiare di un monitoraggio continuo per 12 mesi post-operatori, con controlli regolari per valutare la ricrescita dei capelli e intervenire tempestivamente in caso di complicazioni. Grazie all’introduzione di tecnologie avanzate, i costi delle cliniche italiane sono sempre più allineati a quelli delle strutture turche. Questo permette ai pazienti di accedere a trattamenti di qualità senza dover rinunciare a standard di sicurezza e professionalità superiori.

Affidarsi a cliniche italiane offre un ulteriore vantaggio: la trasparenza legale e la garanzia di essere trattati da professionisti iscritti a ordini medici riconosciuti. In caso di problematiche, il paziente ha il diritto di fare affidamento su tutele legali e mediche certe, evitando i complessi iter giudiziari che spesso caratterizzano le dispute con cliniche estere.

Costi a Confronto: Turchia vs Messico per il Trapianto di Capelli

Quando si tratta di greffe di capelli, due paesi si distinguono: Turchia e Messico. Entrambi attraggono un gran numero di pazienti in cerca di servizi di turismo medico. Tuttavia, è importante valutare attentamente i vantaggi e gli svantaggi offerti da ciascuna destinazione.

La Turchia, in particolare Istanbul, è riconosciuta come un leader mondiale nella greffe di capelli. I medici turchi hanno anni di esperienza. Anche il Messico è emerso come una stella nascente nel turismo medico. Contro: La qualità delle cliniche può variare rispetto alla Turchia. In Turchia, i prezzi delle greffe di capelli variano tra 1.100 e 3.500 dollari, mentre in Messico, il costo può arrivare fino a 3.500 - 7.000 dollari.

La maggior parte delle cliniche in Turchia sono dotate di tecnologia all’avanguardia e sono regolate dal Ministero della Salute. Sebbene alcune cliniche messicane offrano servizi di alta qualità, possono verificarsi incoerenze negli standard. La maggior parte dei pazienti che subiscono greffe di capelli in Turchia è molto soddisfatta dei risultati. La Turchia è facilmente accessibile, con grandi aeroporti internazionali a Istanbul. Il paese offre hotel a prezzi accessibili e sistemazioni confortevoli. Sebbene alcune cliniche in Messico ricevano recensioni positive, la soddisfazione complessiva dei pazienti tende a essere più alta in Turchia.

Di seguito una tabella riassuntiva dei costi medi:

Paese Costo Medio (USD)
Turchia 1.100 - 3.500
Messico 3.500 - 7.000

Turismo Estetico e Rischi per la Salute

Il turismo cosmetico, un fenomeno che ha registrato una notevole crescita negli ultimi dieci anni, implica pazienti disposti a viaggiare in altre città o Paesi per sottoporsi a interventi di chirurgia estetica a costi più bassi, oppure per ricevere trattamenti non legali nel Paese di residenza, come le procedure di fertilità. Le destinazioni più popolari sono, oltre alla Turchia, Argentina, Brasile, Costa Rica, Repubblica Dominicana, Malesia, Messico, Filippine, Polonia, Sud Africa e Tailandia.

L’Asps, l’American society of plastic surgeons ovvero la più grande organizzazione di chirurghi plastici certificati al mondo, ha messo più volte in guardia gli americani rispetto al turismo cosmetico, sottolineando come sia effettivamente difficile valutare la formazione e le credenziali dei chirurghi al di fuori degli Usa. I pazienti infatti, quando optano per vacanze di chirurgia estetica, possono correre rischi inutili, selezionando inconsapevolmente medici non qualificati e facendo eseguire procedure delicate in strutture chirurgiche non accreditate.

I viaggi di chirurgia estetica vengono pubblicizzati e venduti come vacanze, ma così non dovrebbe essere poiché qualsiasi attività dopo l’intervento chirurgico è fortemente sconsigliata. Per guarire adeguatamente e ridurre la possibilità di effetti collaterali, i pazienti infatti non devono prendere il sole, bere alcolici, nuotare, fare lunghe passeggiate o qualsiasi altro tipo di esercizio fisico. Le qualifiche del chirurgo e della struttura potrebbero non essere verificabili, così come la corretta e sicura somministrazione dell’anestesia, la tecnica sterile, la modernità delle strumentazioni e delle attrezzature nonché la formazione adeguata del l’equipe medica.

“La buona chirurgia non è mai low cost. Il turismo sanitario può nascondere insidie e veri e propri calvari post-operatori. Un paziente operato all’estero, dopo l’intervento, è praticamente abbandonato a se stesso, e con l’insorgere di un qualsiasi problema deve affrontare un secondo, un terzo viaggio, o rivolgersi ad un chirurgo italiano, che non ha eseguito l’intervento.

Prima di sottoposi ad un intervento chirurgico è importante valutare l’esperienza e la professionalità del chirurgo, l’affidabilità delle strutture, la qualità di materiali e impianti. I nostri protocolli sono più severi, e i nostri legislatori si impegnano nel garantire una maggiore sicurezza per tutelare il paziente. Se la bellezza ci può trafiggere come un dolore, come diceva Thomas Mann, e la meraviglia della contemplazione ci può colpire, inquietare e paralizzare, come nella sindrome di Stendhal, anche il turismo della bellezza low cost può comportare dei rischi.

Dott. Borriello, quali sono i motivi di questa “fuga” dalle sale operatorie nostrane?“Possiamo distinguere due ordini di motivazioni, diverse fra loro che, tuttavia, confluiscono in una “bolla” che condiziona le scelte individuali relative più alla bellezza che alla salute: il primo fattore che invoglia a questi viaggi medici è il costo irrisorio degli interventi, soprattutto se paragonato ai prezzi praticati in Italia in ambulatori e cliniche private. Il secondo motivo va individuato nel fatto che certi paesi si sono altamente specializzati in alcuni settori estetici, molto richiesti, tra cui il trapianto di capelli in Turchia, gli impianti dentali in Slovenia, la chirurgia senologica in Tunisia.

Che rischi si corrono?“Da tempo arrivano al nostro pronto soccorso dell’Ospedale del Mare persone con ferite che si aprono e si infettano, addirittura necrosi cutanee per liposuzioni troppo spinte: il disturbo più frequente - riscontrato in questi pazienti operati all’estero - è l’infezione delle protesi, per cui spesso siamo costretti a eliminarle rendendo nullo l’intervento “così conveniente”. Altre volte nel nostro reparto di Chirurgia Plastica operiamo sezioni corporee danneggiate da interventi combinati a cui i ricoverati si sono sottoposti in Turchia: spesso, infatti - nell’erronea convinzione di risparmiare tempo e denaro e ottimizzare al massimo il viaggio estetico - si abbinano interventi abbastanza invasivi come la mastoplastica associata a una liposuzione.

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