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Turismo Solidale nelle Zone Terremotate d'Italia: Un Cammino di Rinascita

Trekking, ecologia, solidarietà. Tre parole, tre mondi diversi ma complementari, tre fili che intrecciati in una trama armonica danno vita a una visione di rinascita per le aree colpite dai terremoti in Italia. Questo è il cuore del turismo solidale, un modo di viaggiare che unisce l'amore per la natura alla volontà di sostenere le comunità locali.

Il Cammino nelle Terre Mutate: Un Percorso di Solidarietà

Un progetto che non ha precedenti nella storia del turismo italiano è il Cammino nelle Terre Mutate: il primo cammino solidale in Europa, concepito da un coraggioso gruppo di volontari e scolpito nella dorsale appenninica del Centro Italia, ferita da anni di terremoti. Questo percorso vuole ricucire lembi di terra e quotidianità, riparando la rete di relazioni umane strappate dall’onda sismica che dal 1997, a più riprese, ha colpito Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo.

L’ago e il filo di questo itinerario, 14 tappe per un totale di 257 chilometri, stanno rimettendo insieme, tessera dopo tessera, un mosaico di storie sepolte sotto le macerie di 140 Comuni e 1.770 centri abitati. Il cratere del sisma si estende per 7.600 km2, coinvolgendo dieci Province e una rete stradale di 15.300 chilometri.

Inizia così il racconto di Alberto Renzi, vicepresidente e cofondatore di Movimento Tellurico, camminatore per passione e per lavoro. La voce schietta e instancabile di Alberto ci conduce in un viaggio attraverso le valli del centro Italia, i borghi sventrati dai terremoti, le aule della politica in cui rimbombano inaccettabili silenzi.

La Filosofia del Cammino

Ma come si può ricostruire un’area terremotata semplicemente attraversandola a piedi? «Un cammino diventa trasformativo quando ha delle caratteristiche particolari - spiega Alberto -, come la durata - almeno una settimana - o il contatto che consente di instaurare con le comunità locali».

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L’idea di Movimento Tellurico era semplice: camminare attraverso le zone terremotate per far sentire la propria presenza, per entrare in contatto con il tessuto sociale locale, per connettere le comunità della varie aree e favorire così un processo di “autoguarigione”.

Testimoni di queste trasformazioni morfologiche, all’indomani del terremoto dell’Aquila nel 2009, Enrico Sgarella, Alberto Renzi e i volontari di Movimento Tellurico hanno cominciato a mobilitarsi. Nell’estate 2012 hanno organizzato la prima Lunga Marcia per L'Aquila per raggiungere, in una settimana, a piedi su sentieri e carrarecce, il capoluogo abruzzese da Roma.

«L’anno successivo, dopo il terremoto dell’Emilia, abbiamo organizzato un viaggio-evento su questa tratta collegando Novi di Modena con L’Aquila con un itinerario di quasi un mese. Fra il 2016 e il 2017 una sequenza sismica colpisce ancora il centro Italia e Movimento Tellurico decide di dare una svolta alla propria attività: «Lì abbiamo smesso di parlare di prevenzione e abbiamo creato il primo viaggio-evento per portare subito presenza e attenzione in un territorio che era stato abbandonato dai turisti ma soprattutto dalla sua stessa popolazione.

Nel 2017, quando abbiamo fatto la prima marcia, le località erano ancora piene di zone rosse. È in quel momento che nasce Terre Mutate e i viaggi-evento si trasformano in un cammino permanente con il preciso obiettivo di «scuotere le coscienze», sottolinea Alberto ricordando le grandi difficoltà che camminare in aree colpite dal sisma comportava, come l’attraversamento di zone rosse e le pessime condizioni di alcuni tratti del percorso.

Un momento di rinascita della natura che ha in qualche modo ispirato anche le comunità locali, ma anche Alberto e il suo gruppo: «Abbiamo deciso di chiamare questo cammino permanente Terre Mutate, prendendo in prestito il nome - ovviamente con il loro consenso - da un’associazione di donne aquilane. Ci sembrava che descrivesse bene la nostra mission e ciò che stava avvenendo.

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Per due anni abbiamo ripetuto il viaggio lungo questo itinerario finché non siamo riusciti a strutturare bene il percorso attraverso segnaletica, mappe e soprattutto il coinvolgimento delle popolazioni, aspettando però che esse superassero il trauma per rendersi attive».

La Struttura del Cammino

L’ago ha il nome di Movimento Tellurico, FederTrek e Ape Roma (Associazione proletari escursionisti), che si prendono cura di questo progetto. Il filo, invece, è il passo dei camminatori che lasciano le proprie orme lungo una linea verticale da Fabriano (AN) all’Aquila, seguendo quel complesso sistema di faglie capace di spostare l’Appennino Centrale al punto da provocare lo slittamento di 40 centimetri a ovest di Norcia (PG) e uno sprofondamento di 70 centimetri a Castelluccio (PG).

L’esperienza ha ispirato altre camminate solidali e la prima Lunga Marcia che segue l’attuale percorso è stata inaugurata nel 2017. Alla definizione del tracciato si sono prodigati anche FederTrek, con in prima linea Paolo Piacentini e Francesco Senatore, e Ape Roma, che ha curato la seconda parte del tracciato, grazie in particolare a Francesca Zanza e a Peter Lerner il quale, per il suo impegno nelle zone terremotate, è stato nominato Ambasciatore del Parco del Gran Sasso - Monti della Laga.

Un apporto fondamentale è stato dato anche dal Cai (Club alpino italiano) di Amatrice e dai volontari locali: per questo il Cammino nelle Terre Mutate si autodefinisce corale e, dopo tre anni di Lunga Marcia praticata come un evento a inizio estate, diventa un Cammino permanente percorribile in qualsiasi momento dell’anno.

Tutti possono compierlo, da soli o in gruppo, contando sulle indicazioni della guida Il Cammino nelle Terre Mutate firmata da Enrico Sgarella (Terre di Mezzo editore, pp. 144 € 18). L’ospitalità è diffusa in campeggi, rifugi, aziende agricole, centri polivalenti e abitazioni private.

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E si possono raggiungere molte tappe del percorso anche in treno, facendo ulteriormente del bene all’ambiente: Fabriano (AN), Matelica (MC), Castelraimondo-Camerino (MC), Foligno (PG), Spoleto (PG) e L’Aquila sono servite da Intercity e Regionali.

Attraversare queste terre diventa così la chiave per ri-conoscere un territorio, la sua parte mutata e quella immutata. Ogni tappa porta in dono l’abbagliante visione di una natura selvaggia, svelando alcuni dei sentieri preziosi che si snodano in due straordinari polmoni verdi d’Italia: il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e quello del Gran Sasso - Monti della Laga. Percorsi che in molti casi sono stati riportati alla luce proprio dagli ideatori del Cammino, per esempio restituendo attenzione alla civiltà della transumanza con l’utilizzo dell’antica rete viaria dei tratturi.

Accessibilità e Futuro del Cammino

A novembre 2024 è nata l’associazione Cammino Terre Mutate, il cui direttivo è formato da referenti locali delle quattro regioni coinvolte nel progetto ovvero Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. L’obiettivo è rendere il cammino nelle Terre Mutate il più accessibile possibile, per questo «l’abbiamo declinato per chi va a piedi, per chi va in mountain bike e, dall’anno scorso, come trekking someggiato. Sono tre cammini diversi, per rendere l’itinerario più inclusivo e alla portata di tutti.

La rete di Terre Mutate non si può schierare politicamente, ma Movimento Tellurico sì: «Come associazione adesso siamo esterni e nel 2026, come azione di denuncia, vogliamo fare la lunga marcia del decennale per portare attenzione sulla ricostruzione non solo infrastrutturale ma anche sociale».

La Situazione Attuale

Chiedo ad Alberto di scattare una fotografia sul loro stato di salute. Mi spiega che «i luoghi maggiormente colpiti - da Norcia ad Amatrice, da Arquata a Capotosto, fino a Camerino - sono ancora in una fase negativa, mentre quelli toccati solo marginalmente dal terremoto, come Fabriano o Matelica, sono già ripartiti.

Come Aiutare

La conoscenza di questo percorso rende testimoni delle condizioni in cui migliaia di famiglie sono costrette a vivere a distanza di anni e questo è il vero, impagabile contributo che si può offrire alle terre mutate. Alla fine di quest’avventura ecologica, civica e umana non si può tornare indietro, ma solo invitare altra gente a mettersi in marcia.

Per portare un aiuto concreto al territorio basta davvero poco: preparare uno zaino leggero e partire. Al resto ci pensa il cammino. L’esperienza di gratitudine che si riceve, però, non si può raccontare: è vita che restituisce vita.

Altre Iniziative di Solidarietà

Oltre al Cammino nelle Terre Mutate, numerose altre iniziative sono state intraprese per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto. Confcommercio, ad esempio, ha promosso raccolte fondi e di beni di prima necessità, mentre diverse associazioni e ristoratori hanno organizzato eventi benefici come l' "#AmatricianaDayBibione" e serate solidali per raccogliere fondi da devolvere alle comunità terremotate.

Il Club Alpino Italiano ha lanciato il progetto "Ripartire dai sentieri" per valorizzare il turismo escursionistico nelle aree colpite dal sisma, offrendo itinerari sicuri e promuovendo le strutture ricettive locali.

Raccolta Fondi Confcommercio Bologna

Confcommercio Bologna ha organizzato una raccolta fondi, per inviare un reale aiuto concreto a tutte le famiglie toccate da questo tragico accadimento ed ha aperto una sottoscrizione libera e volontaria per garantire così un'iniziativa di solidarietà e di sostegno, invitiamo pertanto a versare anche solo un piccolo importo sul conto corrente intestato a: "Confcommercio Ascom Bologna per il Centro Italia" Emilbanca Credito Cooperativo codice IBAN: IT69P0707202404090000197156 Sarà questo il modo migliore per dimostrare la nostra amicizia, generosità e solidarietà, le somme raccolte verranno, infatti, utilizzate per fornire assistenza immediata alle popolazioni e alle attività di quest'area, per sostenerle così nella difficile fase di ripristino e di ritorno alla normalità".

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