Turismo Sostenibile in Italia: Dati, Tendenze e Prospettive
Il turismo sostenibile in Italia rappresenta un'opportunità significativa, considerando che l'attività turistica incide per circa l'11% del PIL del paese (Dati Confindustria, fine 2023). Questo concetto si riferisce a una forma di turismo che tiene conto del proprio impatto economico, sociale e ambientale, cercando di minimizzare gli effetti negativi e di massimizzare quelli positivi per le comunità locali e il pianeta.
Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata una priorità non solo per i turisti, ma anche per gli operatori del settore turistico. La pandemia di COVID-19 ha accelerato questa tendenza, portando a una maggiore consapevolezza delle problematiche ambientali e sociali legate ai viaggi.
Secondo un report di Deloitte pubblicato a fine 2022, i consumatori italiani mostrano un crescente interesse per le pratiche sostenibili. Il 75% degli intervistati ritiene che la crescita del turismo sostenibile sia essenziale per la transizione ecologica ed energetica strutturata e diffusa in Italia.
Le abitudini dei turisti stanno cambiando anche in termini di esperienze ricercate. I viaggiatori oggi preferiscono attività che permettono loro di entrare in contatto con la natura e le culture locali in modo rispettoso e autentico. Qualche esempio? Il trekking nei parchi nazionali, le visite a borghi storici, già citate o la partecipazione a laboratori di artigianato o cucina locale.
Dati e Statistiche Chiave
Sono stati pubblicati i dati della terza edizione dell’indagine “Comunicazione, media e turismo”, realizzata dal Centro di Ricerca sulla televisione e gli audiovisivi (CeRTA). Stando alla ricerca, il 2023 si prospetta un anno molto positivo per il settore turistico nel Paese, per cui si prevedono trend di crescita elevati.
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Dai dati, inoltre, risulta che il 2022 per l’Italia è stato un anno di avvicinamento dei flussi turistici quasi ai livelli pre-pandemia, trainato soprattutto dalla domanda interna, ma anche da una forte accelerazione di quella estera. Basti pensare che le presenze italiane (95%) e straniere (90%) sono state rispettivamente vicine ai livelli del 2019.
Già nel 2022 il saldo positivo della bilancia turistica nazionale è tornato a essere un settore strategico per l’economia nazionale. In prospettiva, il 2023 sarà quindi l’anno del sorpasso sul 2019, visto che l’81% degli intervistati in Italia, Europa e Usa afferma che nell’anno viaggerà come o più del 2022.
All’interno di questo scenario, si fa strada un fattore sempre più centrale nelle scelte di viaggio: la sostenibilità. Per oltre il 70% dei viaggiatori italiani, europei e americani, infatti, il fattore “sostenibilità” sarà decisivo nella scelta della meta per le vacanze.
Sulla base della ricerca del CeRTA, il 72% delle scelte dei viaggiatori è influenzata da almeno un criterio di sostenibilità (mezzi di trasporto, destinazioni, strutture ricettive, impatto sull’ambiente e sulla cultura, tradizioni e produzione locale).
Il Ministro del Turismo, Daniela Santanché ha dichiarato: “Più che una mera tendenza, il turismo sostenibile è una vera e propria scelta di viaggio che una quota crescente di persone compie consapevolmente. Naturalmente quando parliamo di sostenibilità non dobbiamo pensare soltanto ai temi dell’ambiente, ma dobbiamo essere attenti anche per quanto riguarda gli aspetti culturali, perché in Italia abbiamo tantissime produzioni artigianali, prodotti enogastronomici a chilometro zero, la tradizione dei borghi e delle città.
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Se prendiamo lo studio condotto da Booking nel 2022, ci renderemo conto che l’Italia sta andando avanti sul fronte della limitazione nella produzione di CO2 nel sistema ricettivo: nel Paese, infatti, gli alberghi hanno raggiunto un potenziale di abbattimento che va al 61%, rispetto a quello degli altri Paesi europei, che è del 47%. Inoltre, abbiamo un 70% di proprietari di appartamenti che concorda su quanto sia importante, anzi fondamentale, la sostenibilità. Guardando i dati per quanto riguarda l’economia circolare, inoltre, l’Italia è al 18,4% sul fronte dell’utilizzo di materiali circolari, mentre la media dei Paesi europei si attesta intorno all’11,7%. Abbiamo anche una vera eccellenza italiana che è quella del riciclo del vetro, grazie a cui abbiamo raggiunto ormai tassi che si avvicinano all’80%, mentre il target europeo al 2030 dovrebbe essere del 75%.”
Prosegue la Santanché: “Cosa facciamo noi come Ministero del Turismo? Abbiamo un fondo per il turismo sostenibile con una dotazione di 25 milioni di euro, per ciascuno degli anni che vanno dal 2024 al 2025, e questo deve servire a potenziare i finanziamenti per la promozione dell’eco-turismo e del turismo sostenibile. Abbiamo OltreTour, con una dotazione di 1,38 miliardi di euro, che è dedicato invece alla riqualificazione delle strutture ricettive sempre in termini di sostenibilità. Per fare degli esempi: sono inclusi gli interventi di riqualificazione energetica e di digitalizzazione. Poi abbiamo il fondo dei fondi, sviluppato con Bei, pari a 500 milioni di euro e rivolto alle imprese turistiche che intendono avviare progetti connessi all’esercizio delle attività turistiche in chiave sostenibile. Inoltre, abbiamo altri 500 milioni che riguardano il progetto Caput Mundi, stanziati per il 2025 in occasione del Giubileo, con cui andremo a finanziare un modello di turismo sostenibile che ha lo scopo di creare un itinerario turistico a Roma, e per i percorsi nazionali più o meno noti, includendo in questo modo anche la formazione e la creazione di nuovi posti di lavoro. In ultimo, abbiamo stanziato un fondo per i piccoli Comuni a vocazione turistica, con una dotazione complessiva di 34 milioni: 10 milioni per il 2023 e 12 milioni per gli anni 2024 e 2025.
Iniziative e Progetti di Turismo Sostenibile in Italia
In Italia ci sono diversi esempi di turismo sostenibile: non solo destinazioni ma anche progetti, start up, piani di sviluppo urbano.
- I Cammini d’Italia rappresentano un’iniziativa di grande successo per il turismo sostenibile, nata nel 2017 e consolidatasi nel corso del tempo. L’esperienza permette di immergersi nella natura e nella cultura locale, sostenendo allo stesso tempo le economie locali e riducendo l’impatto ambientale dei viaggi.
- Gli alberghi diffusi sono un modello di ospitalità che contribuisce alla valorizzazione dei borghi storici e dei piccoli centri abitati.
- Il Festival IT.A.CÀ, dedicato al turismo responsabile, si svolge annualmente in diverse città italiane.
- Le start up in Italia si muovono nel settore del turismo sostenibile. Si tratta di una piattaforma web nata dall’idea di due imprenditori italiani che offre guide digitali urbane e servizi di guida per escursioni e attività outdoor, tutte progettate per minimizzare l’impatto ambientale.
- La città di Siena è un esempio significativo di come le destinazioni turistiche possano impegnarsi nel turismo sostenibile. Questa certificazione attesta l’impegno della città nel promuovere pratiche che rispettano l’ambiente e migliorano la qualità della vita dei residenti.
Strumenti e Risorse per il Turismo Sostenibile
Il Ministero del Turismo è membro del Sistema statistico nazionale (SISTAN) come previsto dall’articolo 3 del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322.
- ISTAT: L’Istituto Nazionale di Statistica propone un quadro delle statistiche ufficiali sul turismo e del contesto internazionale in cui si collocano. In questa sezione sono disponibili tutte le pubblicazioni dell’Istat sul turismo in Italia, sia dal lato della domanda e che dal lato dell’offerta di servizi.
- BANCA D’ITALIA: La Banca d’Italia svolge un’ampia attività di analisi e ricerca in campo economico, giuridico e statistico, raccoglie dati ed elabora statistiche in materia bancaria e finanziaria, sul debito pubblico e sulla bilancia dei pagamenti. I risultati della ricerca, i dati raccolti e le elaborazioni effettuate sono alla base delle decisioni assunte e delle affermazioni contenute nelle pubblicazioni ufficiali.
- EUROSTAT: Eurostat è l’ufficio statistico dell’Unione Europea che raccoglie ed elabora a fini statistici i dati raccolti e trasmessi dagli Stati membri dell’Unione Europea. A questo link sono raccolti i dati, i metadati e le metodologie della ricerca statistica sul turismo dell’Unione Europea. Eurostat realizza inoltre articoli su temi specifici basati su dati disponibili nei suoi dataset.
- EU TOURISM DASHBOARD: La Dashboard dell’UE sul turismo è uno strumento sviluppato dalla Commissione europea, volto a promuovere e monitorare le transizioni verdi e digitali e i fattori di resilienza socioeconomica dell’ecosistema turistico europeo. Nel cruscotto gli indicatori sono organizzati in tre pilastri: “impatto ambientale”, “digitalizzazione” e “vulnerabilità socioeconomica”. Sono inoltre presenti alcuni “descrittori turistici di base” relativi alle caratteristiche delle destinazioni turistiche in termini di domanda, offerta turistica. Si rivolge principalmente ai decision makers pubblici e privati per orientare le politiche e le strategie nell’ecosistema del turismo.
- UNWTO: L’Organizzazione Mondiale del Turismo è l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite incaricata di promuovere un turismo responsabile, sostenibile e universalmente accessibile. La Dashboard UNWTO sui dati turistici fornisce statistiche e approfondimenti sugli indicatori chiave del turismo in entrata e in uscita a livello globale, regionale e nazionale, come ad esempio i dati riguardanti gli arrivi dei turisti, la quota del turismo nelle esportazioni e il contributo al PIL, i mercati di origine, gli andamenti stagionali e gli alloggi.
Il Ruolo dei Media e della Comunicazione
Ad alimentare la leadership di attrattività dell’Italia fondamentali saranno ancora una volta comunicazione e media audiovisivi. I media, digitali e tradizionali, rappresentano un fattore cruciale nell’attrattività dei territori e nella percezione della sostenibilità dei luoghi: per esempio film, serie, documentari, pubblicità sono indicati dal 51% degli intervistati come canali prevalenti attraverso cui ci si costruisce l’immagine dell’Italia come mèta attrattiva per un viaggio. E l’Italia, per quanto in testa nel ranking delle destinazioni più attrattive per i turisti internazionali, potrebbe ottenere risultati superiori se la comunicazione riuscisse a valorizzare meglio quella dimensione di “sostenibilità nativa” legata al suo patrimonio artistico-culturale.
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Il Turismo Sostenibile e le PMI
Tolte le grandi catene e aziende, spesso anche di proprietà extra-nazionale, una grandissima quota del settore turistico in Italia è trainata dalle piccole e medie aziende, non di rado a conduzione familiare. Strutture ricettive, ristoranti, aziende agricole, stabilimenti balneari, rifugi montani, negozi artigianali e via dicendo.
Le PMI possono contribuire attivamente al turismo sostenibile attraverso:
- Ammodernamento delle strutture in ottica di sostenibilità.
- Interventi sul settore “spostamenti”, che rappresenta una delle principali voci nel bilancio complessivo dell’impronta ambientale.
- Promozione ed utilizzo di prodotti locali a km zero.
- Sensibilizzazione dei propri clienti.
- Offerta di servizi di qualità.
- Protezione del territorio.
Politiche Europee e Nazionali
Nel nostro paese il turismo sostenibile è supportato da una serie di norme e incentivi che mirano a promuovere pratiche ecologiche e responsabili nel settore turistico. Una delle iniziative più recenti è il Fondo per il Turismo Sostenibile, istituito dal Ministero del Turismo.
Anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) gioca un ruolo cruciale nel supportare il turismo sostenibile. Il PNRR destina risorse significative per modernizzare l’infrastruttura turistica italiana, con un forte accento su pratiche sostenibili.
In questo contesto si inseriscono anche gli standard internazionali, come gli ISO 13009 e ISO 21401, che stabiliscono criteri rispettivamente per la gestione sostenibile delle spiagge e delle strutture ricettive.
I progetti d’investimento in materia di turismo del PNRR sono enunciati nella Missione 1, componente 3 “Turismo e cultura” e, in particolare, nell’ambito di intervento “Turismo 4.0” cui sono assegnati complessivi 2,4 miliardi di euro di risorse europee. Si tratta di nuovi progetti (dunque non di progetti già in essere), volti al miglioramento delle strutture turistico-ricettive e dei servizi turistici, con il duplice obiettivo di innalzare la capacità competitiva delle imprese e di promuovere un’offerta turistica basata su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi.
Esempi Concreti di Sostenibilità
Per quanto riguarda le strutture ricettive, i viaggiatori hanno la possibilità di alloggiare presso hotel ecologici costruiti seguendo i principi della bioarchitettura per ridurre l’impatto ambientale.
Quando si parla di turismo sostenibile, i prodotti offerti a tavola meritano un’attenzione particolare. Esistono numerose iniziative in Italia che promuovono prodotti a chilometro zero, sostenendo la filiera corta e l’agricoltura biologica del territorio.
La mobilità sostenibile è un altro pilastro fondamentale del turismo sostenibile. Molte imprese turistiche offrono itinerari a piedi, in bicicletta o con veicoli elettrici. Un esempio sono i percorsi cicloturistici per visitare i luoghi leopardiani di Recanati.
L'Agriturismo Multifunzionale
Di particolare interesse, rispetto alla multifunzione sopra evidenziata, è l’esperienza del settore dell’agriturismo che proviene da un lungo processo di radicamento territoriale e di innovazione imprenditoriale. Il rapporto dell’Istat sulle aziende agrituristiche in Italia (2021) mostra, in proposito, come la multifunzionalità sia innanzitutto una strategia economico-imprenditoriale con ricadute importanti dal punto di vista sociale (si pensi alle fattorie didattiche) e da quello ecologico. Grazie alla multifunzionalità sviluppata il settore, così peculiare nel panorama internazionale, sembra essere una delle “vie italiane” alla modernizzazione di un intero comparto produttivo, quello agricolo.
Nel 2021, sono attive in Italia 25.390 aziende agrituristiche in crescita dell’1,3% rispetto al 2020 (la crescita maggiore è nelle Isole, 8,2%, e al Sud, 1,5%). Il tasso medio annuo di crescita tra il 2011 e il 2021 è stato pari al 2%, con punte del 5,3% nel caso delle fattorie didattiche). I turisti che usufruiscono dei servizi di agriturismo sono in aumento del 68%.
Nel 2021 le aziende agrituristiche che offrono almeno tre servizi sono 9.559 (più 21,3% rispetto al 2011) e rappresentano il 37,6% delle strutture attive. Quelle che svolgono almeno due attività o una sola attività sono, rispettivamente, il 42,4% e il 19,9%.
Importante, ricordare che nel 2021 l’incidenza maggiore di aziende agrituristiche multifunzionali si registra nelle Isole (51,5% del totale delle imprese agrituristiche del territorio), seguita dal Nord-ovest (42%), Sud (39,9%), Centro (36,4%) e Nord-est (32,5%).
Un elemento significativo, a parere di chi scrive, è rappresentato da quel 38% circa di aziende agrituristiche multifunzionali che sono condotte da donne (quasi quattro punti percentuali in più rispetto al 2011).
A tutto il 2021, le fattorie didattiche attive in Italia sono 1.986 con un incremento del 77,0% rispetto al 2011 e del 4,0% rispetto al 2020.
L’attività di agriturismo con fattoria didattica sembra rispondere pienamente alle priorità del Piano europeo per il turismo sostenibile, in particolare, dell’ambito prioritario “resilienza e inclusione” i cui obiettivi e traguardi sono indirizzati al rafforzamento della dimensione inclusiva del settore turistico.
Tabella: Indicatori Chiave del Turismo in Italia
Indicatore | Dato/Valore | Fonte |
---|---|---|
Contributo del turismo al PIL | Circa 11% | Confindustria (2023) |
Interesse per la sostenibilità tra i consumatori | 75% ritiene essenziale | Deloitte (2022) |
Influenza della sostenibilità nelle scelte di viaggio | 72% | CeRTA |
Potenziale di abbattimento CO2 negli alberghi | 61% | Booking (2022) |
Utilizzo di materiali circolari | 18.4% | Dato nazionale |
Tasso di riciclo del vetro | Circa 80% | Dato nazionale |
Aziende agrituristiche attive (2021) | 25.390 | ISTAT |