Turismo Spaziale in Puglia: Opportunità e Sfide
Il settore spaziale sta vivendo un nuovo periodo di sviluppo, e la Puglia è chiamata a svolgere un ruolo di primo piano nel campo della space economy. La regione vive da anni una continua stagione di crescita del ‘sistema spaziale distrettuale’, con un aumento di ricavi, imprese, laboratori, occupati, ricercatori e laureati, che la rendono una delle realtà territoriali più consolidate nel panorama nazionale.
Lo Spazioporto di Grottaglie: Un Hub Strategico
Grottaglie si conferma al centro di un percorso di sviluppo economico e tecnologico senza precedenti grazie alla firma dell’accordo tra l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) e Virgin Galactic per lo studio di fattibilità delle operazioni di volo suborbitale dallo Spazioporto di Grottaglie. Questo progetto strategico, in collaborazione con realtà di caratura internazionale, dimostra come Grottaglie stia diventando un polo attrattore di investimenti, innovazione e nuove opportunità lavorative, non solo per il territorio locale, ma per l’intera regione Puglia e l’Italia.
La prima fase del progetto, prevista entro il 2025, esaminerà la compatibilità tecnica e normativa delle operazioni di Virgin Galactic con lo spazioporto, con l'obiettivo di rendere Grottaglie uno dei primi riferimenti europei per i voli spaziali suborbitali. L'iniziativa non solo metterà Grottaglie sulla mappa globale delle eccellenze aerospaziali ma genererà anche stimoli economici rilevanti e uno sviluppo concreto del tessuto imprenditoriale locale.
L'investimento per lo spazioporto, finanziato con 70 milioni di euro dal Fondo di sviluppo e coesione (Fsc), è la testimonianza concreta di quanto il Governo e la Regione Puglia credano in Grottaglie come asset strategico per il futuro. Lo spazioporto rappresenta una visione chiara: una concreta proiezione della città verso il futuro come motore di sviluppo, innovazione e lavoro. Grottaglie si afferma sempre più come un nodo strategico nel cuore del Mediterraneo, un luogo dove si incontrano passato e futuro, tradizione e modernità.
Il Design dello Spazioporto
L’edificio polifunzionale si estende su una superficie di ottomila metri quadri, con un hangar che ha la possibilità di ospitare anche gli aerei di massima dimensione. In primo luogo, il linguaggio compositivo e architettonico si ispira al mondo dell'esplorazione spaziale, con un'attenzione particolare alle stazioni e ai veicoli spaziali. Il colore predominante scelto per lo Spazioporto è il Copper Metallic (rame metallizzato). Questa scelta non solo richiama i materiali e i colori tipici delle architetture spaziali, ma riflette anche i toni della terra tarantina e della Puglia, fornendo così un legame visivo con il contesto. Questo colore possiede inoltre una forte personalità che lo rende distintivo e facilmente riconoscibile, aumentando il potenziale comunicativo del progetto a livello internazionale, soprattutto considerando la competizione con altri centri spaziali di fama mondiale.
Leggi anche: IA e il futuro del turismo
L’Hangar è una struttura di grande dimensione, racchiusa da un guscio esterno di geometria di matrice parametrica con struttura in acciaio reticolare studiata e sviluppata attraverso un calcolo parametrico. Il volume, nel suo complesso, si estende su una superficie di circa 8.000 mq, idonea ad accogliere un aeromobile del calibro del Boeing 747-8. Di fronte a questa struttura, si trova l'ampio piazzale di sosta degli aeromobili, che occupa un'area totale di circa 4.800 mq, pavimentata con lastre di Cls dalle dimensioni di 6mx6m.
L’edificio polifunzionale ospita un museo, un centro di ricerca e un incubatore di start-up. I visitatori arrivano dall'asse centrale del parcheggio, che attraversando una serie di totem fotovoltaici li guida verso l'ingresso del centro. Dall'atrio, il percorso continua con una salita al piano superiore, dove si trova lo spazio espositivo introduttivo all'esplorazione orbitale. Il tunnel di collegamento tra il centro servizi e l'hangar rappresenta un altro elemento distintivo del progetto. Vista dall'esterno, questa struttura è un segno forte che si integra perfettamente nel linguaggio dell'esplorazione spaziale, contribuendo all'identità complessiva dello Spazioporto.
Il Contesto Italiano e Pugliese nella Space Economy
Dopo Stati Uniti e URSS, nel 1964 fa il suo ingresso nel mondo dello spazio l’Italia con il lancio del satellite San Marco 1 che fa del nostro Paese il terzo in assoluto a entrare nell’‘era spaziale’. L’Italia è uno dei pochi paesi al mondo che può vantare un budget per lo spazio di oltre 1 miliardo di dollari ed è il terzo contributore dell’European Space Agency con 2,3 miliardi di euro dopo Francia e Germania. È anche uno dei pochissimi paesi ad avere una filiera completa su tutto il ciclo, dall’accesso allo spazio alla manifattura, dai servizi per i consumatori ai poli universitari e di ricerca, con un’ottima distribuzione delle attività su tutto il territorio concentrandosi però principalmente nel Lazio, in Lombardia, Piemonte, Campania e Puglia.
Nel settore spazio operano all’incirca 200 aziende con un fatturato annuo di circa 2 miliardi di euro. Il comparto spaziale italiano è composto per circa l’80% da piccole e medie imprese altamente specializzate nel campo manifatturiero e in diversi ambiti: dai componenti elettronici all’avionica, dall’assemblaggio delle strutture alla creazione di materiali ad hoc, da componenti ingegneristiche a strumentazione ad alta precisione. Il comparto italiano vanta anche diversi big player e grandi imprese (circa il 17%) riconosciute e affermate internazionalmente, che sviluppano la loro attività in diversi ambiti della filiera, principalmente telecomunicazioni e satellitare.
Nel 2016 l’Italia si è dotata di un “Piano Strategico Space Economy” che prevedeva un investimento paese di circa 4,7 miliardi di euro, di cui circa il 50% finanziato con risorse pubbliche, tra nazionali e regionali, aggiuntive rispetto a quelle ordinariamente destinate alle politiche spaziali. Adesso, con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il settore spaziale si candida a rappresentare uno dei volani di maggiore potenziale e impatto per la ripresa e crescita del nostro Paese nel breve e medio periodo.
Leggi anche: Analisi del rapporto turismo-PIL in Italia
Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per lo spazio sono previsti 1,29 miliardi di euro per tecnologie satellitari ed economia spaziale, nell’ambito della missione “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” a cui sono destinati complessivamente 40,73 mld di euro. “Allo spazio - si legge nel PNRR - è ormai ampiamente riconosciuto il ruolo di attività strategica per lo sviluppo economico, sia per il potenziale impulso che può dare al progresso tecnologico e ai grandi temi di ‘transizione’ dei sistemi economici (ad es. anticipazione delle implicazioni del cambio climatico tramite l’osservazione satellitare), sia per la naturale scala continentale/europea che ne contraddistingue l’ambito di azione e di coordinamento degli investimenti.
Sfide e Criticità Emergenti
Se l’economia dello spazio sta registrando una crescita senza precedenti, gli esperti sottolineano l’importanza di non sottovalutare le criticità emergenti e, in particolare, le problematiche che possono ostacolarne lo sviluppo. Tra le luci, si allungano in particolare due ombre: quella legata al capitale e quella relativa alla sicurezza. La privatizzazione dello spazio apre la strada a sciami di migliaia di satelliti anche piccolissimi che destano preoccupazione sia per il pericolo di impatti sia per il rischio di creare nuovi pericolosi detriti spaziali. Inoltre, potrebbero compromettere il corretto funzionamento dei sistemi satellitari da cui dipendono numerose attività della nostra vita quotidiana.
Vi è poi il rischio di attacchi informatici, tenuto conto che oggi l’infrastruttura spaziale ha più punti di accesso: reti aziendali, satelliti in orbita, stazioni di comunicazione e qualsiasi sistema si connetta alla rete per sfruttarne i servizi. Quasi tutte queste attività fraudolente hanno come target principale i dati e le informazioni sensibili. Riuscire a spiare altre nazioni oltre l’atmosfera terrestre significa trarre vantaggi concorrenziali in un settore cruciale anche a livello industriale, riuscendo a carpire informazioni importanti per la sicurezza collettiva. I sabotaggi a strutture e infrastrutture di interesse nazionale, il furto di proprietà intellettuali inerenti tecnologie spaziali, la violazione dei segreti industriali e militari sono, purtroppo, di estrema attualità.
La seconda zona d’ombra è legata al capitale. L’elevato costo di investimento e il rischio di un ritorno economico troppo basso nel medio periodo potrebbe spingere a un utilizzo dello spazio prevalentemente per finalità militari.
Il Ruolo della Regione Puglia
La Regione ha seminato negli anni i semi dell’aerospazio in Puglia, avendo come partner fondamentali Enac, Aeroporti di Puglia, il Dta ed ha favorito l’arrivo di Criptalie, il soggetto che gestirà lo spazioporto. La Puglia è l’unica regione italiana che ha tutte le componenti dell’aerospazio: costruisce grandi e piccoli aerei, satelliti, droni.
Leggi anche: Regolamentazione delle Ferie nel Turismo
La Puglia è una delle cinque regioni italiane in cui maggiore è la presenza di attività industriali aerospaziali per numero di insediamenti produttivi: nel 2018 ben 566 imprese, che occupano 7.555 addetti; dalla produzione di componentistica degli aerei grandi e piccoli ai software aerospaziali, dai satelliti alla progettazione e produzione per aeromobili ad ali fisse, rotanti e propulsori, dai materiali compositi in fibra di carbonio ai sistemi intelligenti motoristici, aeronautici e spaziali, fino allo sviluppo dei droni senza pilota.
La Regione Puglia intende rimarcare così il ruolo della space economy nello sviluppo delle opportunità di collaborazione della Puglia e dellItalia con gli altri Paesi. Gli aeromobili, i veicoli spaziali e i relativi dispositivi rappresentano infatti la terza voce nelle esportazioni pugliesi verso il mondo, con un fatturato export di quasi 562 milioni di euro nel 2018.
La Scuola di Volo Suborbitale
Se qualcuno aspira seriamente a diventare un pilota spaziale può approfittare della prima scuola di volo suborbitale (anzi, 1st School on Suborbital Flight), inaugurata a Taranto il 28 ottobre con il primo ciclo di lezioni. È stata realizzata dal Politecnico di Bari in collaborazione con il Distretto Tecnologico Aerospaziale, l’Università del Salento e la Camera di Commercio. I corsi si rivolgono principalmente a studenti di dottorato o di master del settore ingegneristico, al personale di aziende, enti di ricerca e aeronautica militare.
La scuola potrà favorire la crescita delle competenze di cui lo Spaceport di Grottaglie e le attività industriali a esso connesse avranno bisogno, una volta che diverrà operativo.
Mediterranean Aerospace Matching (MAM)
Il Mam costituisce un appuntamento rilevante perché non solo permette di fare il punto sullo stato dell’arte delle tecnologie, delle regole, del ruolo che gli enti svolgono, ma anche di mettere in campo anche una dimostrazione reale delle capacità tecnologiche di cosa i droni oggi possano fare. Si tratta di un evento internazionale in scena per tre giorni all’aeroporto “Arlotta’ di Taranto-Grottaglie e giunto alla seconda edizione. Vetrina dell’aerospazio, vede oltre 1.500 ospiti accreditati, 115 relatori, più 70 espositori, 16 operatori esteri, 15 dimostrazioni di volo, i vertici europei del settore, ma anche studenti e scuole in gara con i droni.
Il Mam è un’opportunità anche per chi si avvicina a questo mondo, immaginando di puntare sui servizi e di avviare nuove iniziative d’impresa, anche alla luce del fatto che l’avventura dell’Esa Bic Brindisi, che è il primo incubatore di imprese dell’Agenzia spaziale europea nel Mezzogiorno, si sta dimostrando molto proficua.
Tabella: Investimenti e Obiettivi del PNRR per il Settore Spaziale
Area di Investimento | Importo (miliardi di euro) | Obiettivi |
---|---|---|
Tecnologie Satellitari ed Economia Spaziale | 1,29 | Potenziare i sistemi di osservazione della terra per il monitoraggio dei territori e dello spazio extra-atmosferico e rafforzare le competenze nazionali nella space economy. |
Missione "Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura" | 40,73 (totale) | Supportare la transizione digitale e l'innovazione in vari settori, inclusa la space economy. |
TAG: #Turismo